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Il Vaticano, gli immobili e il lusso

15 Mag

“Il Vaticano è uno dei più grandi proprietari immobiliari italiani, con un patrimonio di almeno 115mila unità che equivale al 20% dell’intero patrimonio immobiliare italiano. … Ed intorno a queste proprietà ruota un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro l’anno legato al turismo religioso, grazie all’impiego  di questi immobili come bed & breakfast ad esempio”.

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Di seguito l’elenco delle entità che fanno capo alla Santa Sede e le relative proprietà nel pieno centro di Roma (per l’articolo originale e i dettagli vai a Roma Today 28 marzo 2016)

  • Propaganda Fide = 957 beni tra terreni e immobili
  • Sacra Congregazione per l’evangelizzazione = 80 terreni e immobili
  • Vicariato di Roma = 191 beni tra terreni e immobili
  • Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa) = 82 beni tra terreni e immobili
  • Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica della Città del Vaticano = 63 beni
  • Caritas Italiana = 79 immobili t
  • Almo Collegio Capranica = 22 immobili
  • Arciconfraternita venerabile Santissimo Sacramento San Pietro in Vaticano = 18 immobili
  • Ancelle francescane del Buon Pastore = 54 immobili
  • Arcipreture che “hanno centinaia di terreni”, ad esempio “180 quella di Mazzano Romano 180 (5 immobili); 128 quella di Magliano Romano; 48 quella di Affile”.

Aggiunge  “Qui Finanza” del 17 maggio 2016 che “ad occuparsi di questo impero” sono in particolare due istituti operativi: “Propaganda Fide e Apsa. Governerebbero appartamenti di lusso per circa 9 miliardi di euro di valore. Molte delle 957 case di proprietà (725 sono a Roma) verrebbero poi date in affitto, e a volte vendute, a prezzo agevolato, a nomi illustri”.

Qui Finanza afferma anche che

  • i 5.050 appartamenti dell’Apsa – Amministrazione patrimonio sede cattolica – sono “affittati a prezzo di mercato agli sconosciuti e a canone zero a chi ha servito la chiesa: giuristi, letterati, direttori sanitari. Sono 860 le locazioni gratuite. Innanzitutto, quelle per le case-reggia dei 41 cardinali di prima fila: tutti intorno a San Pietro”
  • vecchi monasteri, abbazie ed altri locali trasformati in hotel e bed and breakfast, con circa 200mila posti letto corrispondenti a 4,5 miliardi di valore di un crescente turismo religioso.

e precisa che (Qui Finanza 18 maggio 2018)

  • c’è “un piccolo esercito di trecento strutture, le cosiddette case per ferie, gestite da enti ecclesiastici. … Si tratta invece di alberghi veri e propri, con tutte le caratteristiche richieste dal turismo internazionale contemporaneo. Molti delle quali, per inciso, non pagano l’Imu, la Tasi e spesso neanche la tariffa rifiuti. Alcune di queste hanno accumulato debiti con l’amministrazione comunale per centinaia migliaia di euro: una residenza di Prati chiede 150 euro a notte per una camera doppia, ma vanta 105 mila euro di arretrati con il Comune”.

Non è così strano se la Santa Sede da secoli e secoli si sostiene con l’attività turistica.
E Papa Francesco ha già chiarito – a chi vuol sentire – che “i conventi servono per motivi religiosi. Se invece si trasformano in alberghi è giusto che paghino le tasse come tutti gli altri”. 

La domanda è perchè proprio l’elemosiniere del Pontefice, il cardinale Konrad Kajewski, ha infranto i sigilli apposti ai contatori di uno stabile i cui occupanti non avevano pagato da anni bollette della luce per circa trecentomila euro, mentre aveva ampie risorse per saldare “come tutti gli altri” quel credito maturato dagli occupanti verso Roma Capitale che la partecipa Acea al 51% , cioè verso i romani tutti. 

Demata

Mercato immobiliare meno 11-16%: peggio di una patrimoniale all’anno

3 Ott

A partire dal 2010 fino a d oggi, in quattro anni, i prezzi delle case sono scesi dell’11,2%. Più esattamente potremmo dire che è crollato dell’11% il valore immobiliare italiano e – sapendo che la maggior parte delle famiglie investe i propri risparmi in case – hanno perso l’11% delle proprie proprietà tutti coloro che hanno una prima casa.
Undici per cento per modo di dire, dato che se valutiamo solo le case he già esistevano nel 2009, il deprezzamento è del 16%, praticamente un sesto del valore. E aggiungiamo che secondo Global Property Guide – l’Italia ha un rapporto tra ‘costo delle case’ e PIL del 22,17x a fronte di una Germania che è al 9,64x: a parità di stipendio le case qui da noi costano più del doppio e senza contare i mutui e gli interessi.

valore delle case 1995-2013

Famiglie, lavoratori, italiani che non sanno se sperare che risalga l’inflazione e con lei, però, le rate del mutuo oppure tener fermi gli interessi ma vedersi svalutare di altrettanto la casa.

Dunque, possiamo dirci che la Patrimoniale che Mario Monti non volle fare, s’aveva da fare: gli italiani ci avrebbero rimesso molto di meno del 10-15% in quattro anni, senza parlare delle tasse esose e taccagne che ci impongono da anni e anni.
E possiamo anche iniziare a prendere atto che con questa svalutazione immobiliare e con quelle tasse, arriviamo ad un’erosione superiore al 30% della ‘situazione patrimoniale effettiva’ delle famiglie e delle aziende.

Anzi, potremmo addirittura affermare che la ‘situazione patrimoniale effettiva’ delle imprese piccole e piccolissime è improponibile in termini di competitività: gli ammortamenti in immobili si svalutano, le tasse gravano molto di più che in Europa, l’energia costa un tot extra a causa delle imposte, la burocrazia incide sulla produttività a livelli devastanti, i servizi costano un occhio e la giustizia fa attendere anni, cioè tempo e denaro. Non è improbabile che tutto questo comporti un aggravio di bilancio non inferiore al 50%: come correre con una gamba legata.

Una vera follia gestionale della nostra Finanza Pubblica che dal 2010 ad oggi ha pensato a salvare la cassa – dopo averla svuotata – invece che salvare gli italiani, se le differenze di rendimento tra Immobili e BTP a 10 anni vedevano un stacco di un punto percentuale nel 2008, oggi in pratica sono al -4% annuo e il crollo era vistoso già nel 2011, quando i BTP a dieci anni iniziarono a rendere quasi il doppio delle abitazioni (Ufficio studi AITEC su dati Agenzia del Territorio e Banca d’Italia).

Rendimento Abitazioni BTP decennale AITEC

Resta solo una domanda: che facciamo se tra un paio di anni le nostre case saranno crollate di un altro 7-10%, con le famiglie che andranno a pagare mutui di un valore ormai doppio rispetto al reale?

originale postato su demata