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La lection de Strauss-Kahn

21 Mag

Le 10 de Février, Heather Stewart, correspondant à Washington du Guardian, a rapporté une intervention publique de M. Strauss-Kahn, en sa qualité de Président du Fonds monétaire international.

Dans ce discours, l’économiste français a déclaré que seule une monnaie mondiale pourrait permettre de freiner l’instabilité économique et que, pour obtenir cela, il était nécessaire de réduire la puissance du dollar.
“Les déséquilibres mondiaux sont de retour, les problèmes qui nous inquiètent même avant la crise son retournés, tels que les importants et volatils flux de capitaux,  les pressions sur les taux de change, la croissance rapide des réserves excédentaires. Si elle , Ces problèmes, si seront sans soudure, pourraient être les graines de la prochaine crise.”

Ce sont des ideés terribles, surtout si l’on juge cela à partir du point de vue de ceux qui administrent le fameux «complexe militar-industriel» aux États-Unis ou la “finance responsable” de nous Européens.
Donc, des mois plus tard, vient l’arrestation et le scandale sexuelle du très connu personnage, qui, rappelez-vous, a été le prédicat de la candidature de l’Elysée à gauche.

Il s’agit d’un autre complot de Yankees?
Ca est possible, étant donné ce qui Assange a passé en Suède et le “fichier Osama” doit être encore clarifiées. Il est peu probable, puisque la défense de Strauss-Kahn, en admettant la relation, définit la victime comme une personne bonne-ordinaire.

Cependant, le scandale existe et pour d’autres raisons.

De nombreux citoyens européens, et pas seulement, sont indigné par les politiciens qui ne respectent pas l’honneur de leur fonction publique, même dans leur comportement sexuel et leurs relations privées.
En même temps, il est scandaleux qu’une personne peut gagner des récompenses fabuleux  pour occuper des fonctions publiques, attribués et acceptés au nom de l’interêt générale et populaire, tandis que la récession et le chômage endémique sont dues à leurs spéculations incontrôlées.

Par conséquent, l’affaire Strauss-Kahn pose un problème politique clair, comparable à le soulèvement islamique et à les rassemblements de la place hispanique.
Peuvent les partis et les organisations politiques maintenir le luxe actuel, poursuivre leurs déchets et, souvent, travailler sans être suffisamment compétentes, sans devoir adapter notre démocratie à la tyrannie du l’arbitraire et du subterfuge?

Neoliberalesimo: la lezione di Strauss-Kahn

21 Mag

Il 10 febbraio scorso, Heather Stewart, corrispondente da Washington del quotidiano britannico Guardian, riportava un intervento pubblico di Strauss-Kahn, in qualità di Presidente del Fondo Monetario Internazionale.

In quel intervento, l’economista francese affermava che solo una valuta mondiale poteva permetterci di contenere l’instabilità economica e che, per arrivare a questo, bisognava ridurre il potere del dollaro.
“Gli squilibri globali sono tornati, alimentando i problemi che ci preoccupavano già prima della crisi, come gli ingenti e volatili flussi di capitali, le pressioni sui tassi di cambio, la rapida crescita di riserve in eccesso. Se lasciati irrisolti, questi problemi potrebbero rappresentare i germi della prossima crisi”.

Idee terribili, se considerate dal punto di vista di chi amministra il noto “complesso industrial-militare” statunitense o la “finanza solidale” di  noi europei.

E così andando, arrivano, mesi dopo, lo scandalo sessuale e l’infamia dell’arresto del noto personaggio, che, ricordiamolo, era in predicato per la candidatura delle sinistre all’Eliseo.

L’ennesimo complotto yankee?

Possibile, visto quanto accaduto in Svezia ad Assange ed il “file Osama” ancora tutto da chiarire. Improbabile, visto che addiritura la difesa di Strauss-Kahn, nell’ammettere il rapporto, definisce la cameriera-vittima come una persona ordinaria.

Ad ogni modo, lo scandalo c’è e per altri motivi.

Molti cittadini europei, e non solo, son stufi dei politici che non onorino la propria funzione pubblica, anche nella condotta sessuale e nelle relazioni private. Allo stesso modo, è scandaloso che una persona  possa percepire compensi da favola per occupare cariche attribuite ed accettate in nome dell’interesse generale e popolare, mentre la recessione e la disoccupazione imperversano proprio a causa delle speculazioni incontrollate.

Dunque, il caso Strauss-Kahn pone un preciso problema politico, che trova conferme nelle sollevazioni islamiche e negli assembramenti di piazza ispanici. Possono i partiti e le organizzazioni politiche mantenere l’attuale lusso, continuare nei loro sprechi e, non di rado, operare con incompentenza senza dover piegare le nostre democrazie alla tirannide dell’arbitrio e del sotterfugio?

Strauss-Kahn et les contradictions de l’Europe

15 Mag

Le directeur général du Fonds monétaire international (FMI), Dominique Strauss-Kahn, a été accusé par la police de New York pour l’agression sexuelle d’une femme de chambre.

Strauss-Kahn, 62 ans, a été prise par les agents de l’aéroport John Fitzgerald Kennedy, à 10h40 heure locale, alors qu’il était sur un appareille d’Air France prêt à décoller pour Paris. Il est accusé de harcèlement sexuel, tentative de viol et d’enlèvement.

Selon le porte-parole de la police de la ville, Paul J. Browne, la femme a été attaquée et violée par Strauss-Kahn, qui s’était fait trouvé nu dans la salle de bain. Elle était reussie d’échapper après une lutte et une seconde tentative d’agression sexuelle.

Dominique Strauss-Kahn aurait du rencontrer la chancelière allemande Angela Merkel à Berlin et assister à la réunion des ministres des Finances de l’UE à Bruxelles, à propos de la crise en Grèce.

Un scandale sans précédent, car l’ancien professeur de l’économie, entré au Parti socialiste depuis 1976, est le prédicat de la succession de Sarkozy, comme le candidat de gauche à la présidence de la république.

En outre, les allégations de New York vient pendant que les médias français ont attaqué le mode de vie du directeur du FMI, trop luxueux et pas conventionnelle.

Un scandale qui, quel que soit le résultat de l’enquête, fait apparaître plusieurs problèmes de longue date:

  1. Quelle est la fiabilité et quel est le rampantism “fin en soi” des «Français de première génération», comme Sarkozy, Carla Bruni, Dominique Strauss-Kahn?
  2. Combien de temps un organisme “impartial” comme le Fonds monétaire international peut se permettre de nourrir un «groupe ethnique des fonctionnaires de luxe», tandis que des nations entières sont en train de payer pour leurs erreurs?
  3. Comme la gauche européenne va réussir à se libérer des lobbies des finances qui ont occupé le haut?
  4. Quel est l’impact du départ de M. Strauss-Kahn sur la crise dans la zone euro, qui voit maintenant l’axe Merkel-Tremonti, fort mais aussi plus isolé?

Firme per Battisti? No, prego

17 Gen

Quello che veramente ho difficoltà a comprendere sono le firme in favore di Cesare  Battisti:

  1. anche se giudicato in contumacia, Cesare Battisti in quegli omicidi c’entrava ed i morti erano comuni cittadini. Nè “pennivendoli”, nè “lacchè”, nè “bracci violenti”: padri di famiglia, lavoratori come tanti
  2. sono anche gli irriducibili (e chi li beatifica) che impediscono una pacificazione definitiva, mica solo le famiglie delle vittime
  3. su centinaia di arrestati, fermati e detenuti, tra il 1977 ed il 1980 si sono registrati rarissimi casi di “tortura”: non una disfunzione generalizzata, sistemica o locale, non battaglioni della morte “brasiliani”, niente sparizioni “argentine”
  4. la maggior parte dei “terroristi”, se non scarcerata prima, già alla fine degli anni ’80 godeva di lavoro esterno e libertà vigilata. Giusto per la storia, aggiungiamo che questo fu possibile grazie al documento “di capitolazione ed abiura” firmato dai leader “resistenti”, Gallinari e Franceschini. Un documento di cui Francia a Brasile sembrano non avere nozione
  5. quasi nessuno crede che a Bologna furono Mambro e Fioravanti. C’è una sentenza, è vero, ma sono tanti gli indizi, che confermano la presenza (piuttosto insolita) di un agguerrito gruppo di terroristi internazionali, affiliato al famigerato Carlos. Alla stazione fu strage di Stato oppure, come proprio sembrerebbe, fu un’azione di uno stato estero?
  6. il giudice Imposimato, nel suo libro, documenta sia alcune ombre sulla teoria di destra riguardo Piazza Fontana, ma racconta anche di canali del KGB in Francia, della scuola parigina Hyperion, “crocevia” del gotha terroristico, della “resa” di Valerio Morucci e Adriana Faranda avvenuta in un’abitazione di persone molto vicine all’establishment sovietico
  7. Mario Moretti, l’unica persona che conosce la storia delle BR dal 1969 al 1983, non ha mai collaborato alle indagini e ha mantenuto il silenzio sulle attività delle BR. Due mesi dopo essere entrato in carcere, un detenuto affiliato ad una cosca catanese tentò di ucciderlo a coltellate
  8. le BR fecero un’indagine sulla strage di Piazza Fontana e, secondo loro, almeno chi fece da tramite era interno al movimento.

Se così fosse che di quale Stato delle stragi si fa cenno nelle petizioni?

Utimus sed non minumus, le Br hanno operato anche al Sud, come i Nap a cui si ispirarono. A Napoli ebbero forti contiguità con la Camorra cutoliana …

C’è altro da dire?

Si.  Tra il 1977 ed il 1983, gli uomini dello Stato italiano sgominarono il network di Sindona e la P2, mentre Falcone stava completando la rete che, nel 1984, portò Tommaso Buscetta a collaborare con la giustizia.

Negli stessi anni, mentre i terroristi inneggiavano al “tanto peggio tanto meglio” contro lo stesso interesse nazionale, nel Sud Italia le mafie iniziavano la loro brutale estensione su ogni attività, grazie ad una media di 5.000 omicidi annui, che ancora oggi si mantiene costante.

Certo, quegli anni furono torbidi ed esistono fin troppe tracce dell’operato di servizi segreti stranieri, alleati e non, come altrettanto certamente sul caso Moro e sul ruolo di Moretti nelle BR esistono molte ombre, mentre il terrorismo fascista di basso livello ebbe contiguità con alcuni apparati e non furono regolari tutti tra i milioni di interrogatori che ci furono.

Un paese “normale”, con seri problemi di mafia, di inefficienza e di corruzione, nulla di più.

Non la Francia che ospitava decine di migliaia di rifugiati politici, accusati però di crimini violenti, tra cui anche qualcuno che avevano fatto uso di armi contro inermi o, addirittura, aveva ucciso.

Per non parlare gli indios dell’Amazzonia che non avevano e non hanno scampo dinanzi a quel progresso così “brasileiro” e così devastante per l’ambiente e per i ceti poveri.