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No Tav. Ma a Roma la Costituzione è vigente?

21 Nov

Ieri, 20 novembre, il sindaco di Roma, Ignazio Marino,  ha autorizzato un sit in a Campo dei Fiori da parte dei No Tav che solo il giorno prima avevano annunciato “assedieranno Roma, capitale del malaffare”.

“”Abbiamo chiesto il sitin a Campo dè Fiori ma non ci limiteremo a questo, abbiamo intenzione di muoverci in corteo”, annuncia Paolo Di Vetta, dei Blocchi precari metropolitani, una delle componenti romane più forti. “Stiamo lavorando perché in piazza scendano almeno cinquemila persone: aspettiamo due o tre pullman dalla Val di Susa e gruppi in arrivo da Bologna, Napoli e Milano oltre a una delegazione dall’Aquila e dalla Sicilia. Cosa chiediamo? Che i soldi destinati alle grandi opere vengano dirottati sull’emergenza abitativa, sul precariato, sul reddito per chi non ha niente”. (La Repubblica)

Alla fine di una giornata di guerriglia urbana – messa in atto da poche centinaia di violenti – sette agenti feriti, di cui almeno due alla testa con sampietrini e fioriere, diversi assalti tra cui addirittura la sede di un partito, un cameramen ed un militante del PD feriti, il centro storico della Capitale messo a sacco, uno o più milioni di romani bloccati nel traffico per ore, ambulanze incluse.

In tutto ciò apprendiamo che “la giornata era iniziata con l’incontro tra gli studenti No Tav scesi nella capitale e quelli romani, che si sono riuniti assieme in assemblea all’interno del liceo Mamiani, uno degli istituti entrati in occupazione dopo la mobilitazione nazionale del 15 novembre.” (La Repubblica)

Abbiamo, dunque, un sindaco che autorizza per la terza volta in un mese manifestazioni che si propongono di ‘assediare Roma’ e di sforare dai limiti/permessi ricevuti ed una scuola superiore dove, a quanto sembra, non solo c’è interruzione del servizio, ma ci sono anche un tot di estranei, ma nessuno interviene pur essendo coinvolti anche ragazzini di 15 anni, eventualmente all’insaputa dei genitori.

In una Capitale di alcun luogo tutto questo sarebbe del tutto impossibile.
Un sindaco deve garantire la sicurezza dei trasporti, dei soccorsi, delle emergenze e non dovrebbe autorizzare manifestazioni che si annunciano non pacifiche, a norma di Costituzione.
Una scuola deve garantire tot ore di lezione all’anno come diritto allo studio e la vigilanza – almeno – di chi minorenne, a norma di Costituzione.
Chi organizza una manifestazione annunciando che saranno violati i permessi, viene denunciato se poi questo si avvera. A norma di buon senso …

Ma a Roma non è così.

 originale postato su demata

Alemanno, Roma ed i nostalgici

26 Apr

Durante la notte tra Pasqua e Lunedì in Albis, qualcuno ha saldato ad un ponte una grossa insegna metallica con la scritta  scritta «Work will make you free», ovvero «Arbeit macht freì» come all’ingresso del lager di Auschwitz. Abominevole: come dire “ci siamo ripresi la città, vi è rimasto solo questo quartiere”.

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha, ovviamente, fatto rimuovere l’oggetto e ha dato dei «pazzi scellerati» agli autori, senza spiegare come sia possibile saldare di notte un’insegna, lunga ben 4 metri e non incappare in almeno un’autopattuglia.

Come se fossero casi isolati, in una città dove il giorno prima erano apparsi manifesti in diversi quartieri con fasci littori e foto d’epoca di camerati, in armi e con il saluto romano, e le scritte  «25 aprile» e «Buona Pasquetta».

Utile anche sapere che, non appena rimossa l’insegna, è spuntato al suo posto uno striscione con le stelle a cinque punte in bella vista.

Il tutto nella capitale italiana e nella città del Papa, dopo una ininterrotta e spesso impunita serie di atti analoghi.

Tutto molto esecrabile ed indecente, ma come non comprenderne le cause? Se la Sinistra romana ha costruito solo enormi blocchi di case popolari, prima, ed enormi centri commerciali, poi, senza prendersi cura della mobilità e dell’aggregazione, è difficile evitare lo scenario di alienazione metropolitana che Roma ormai rappresenta.

Una città con mezzo milione di inquilini in “edilizia popolare”, due sole linee di metro per 4 milioni di persone su 800 kmq, zero piazze fuori dal centro storico, enormi centri commerciali che hanno cancellato i negozi preesistenti, sostituiti da sale giochi e centri estetici.

Perchè le intellighenzie capitoline non riescono a giubilare chi ha realizzato questo orrore e perchè si meravigliamo se i neonazisti ed i neoBR ci sguazzano?

Alemanno, punto e accapo?

4 Apr

Il sindaco postfascista di Roma, Gianni Alemanno, si cimenta da un po’ di tempo con il blogging, con l’apertura di “Alemanno 2.0”, aggregato tra i “fogli elettronici” dei Tea Party non si sa bene per quale affinità intellettuale con il mondo liberale.

A dire il vero, non è l’ex-ministro Alemanno a scrivere sul blog, ma il suo staff e, dunque, più che di un blog sarebbe corretto parlare di un ufficio stampa e sarebbe interessante sapere se questo staff è pagato e da chi.

Ad ogni modo, quel che conta è la sostanza dell’informazione che il sindaco di Roma intende diffondere. E qui viene il bello: basta visitarlo per comprendere che la politica romana attuale non è assolutamente all’altezza di quella che dovrebbe essere una capitale internazionale, un distretto capitolino e, comunque, una metropoli.

Oggi, ad esempio, si parla di:

“nuovo servizio di fluidificazione del traffico”, ovvero di «Stiamo facendo un grande sforzo per rimettere i vigili in strada nei punti più caldi e strategici della città. Giorno dopo giorno miglioreremo il progetto, la collocazione dei vigili nei punti più critici della città, anche a seconda delle segnalazioni dei cittadini. Insomma un work in progress» … Resta da capire se parliamo di 500 solerti vigili “finora imboscati negli uffici”, di 500 anziani marescialli ormai alle soglie della pensione oppure di … 500 ulteriori assunzioni.

“chi è contro il restauro o è matto o nemico giurato di Roma”, ovvero di «Siamo riusciti a fare un miracolo e finalmente a prevedere un restauro da 25 milioni di euro, integralmente pagato da privati» … che bisognerà vedere quanto spazio e quanta invasività nel centro storico pretenderanno, fermo restante che la manutenzione del Colosseo dovrebbe essere ordinaria e non un “miracolo” e che trovassero gli sonsor per sistemare un po’ meglio le “celebri” periferie romane.

“movida: alcol a quindicenne? E’ da sciagurati!”, ovvero di «Bisogna trovare chi ha somministrato l’alcol a questa quindicenne, non è ammissibile che un minorenne trovi chi gli da dell’alcol» … che, ad esempio, può trovare in qualunque supermercato tra quelli aperti fino a tardi o tutta la notte, mentre si reca alla bolgia di Campo dè Fiori, dove da anni si tollera che ogni notte migliaia di giovani si ubriachino oltre ogni limite.

Certo, c’è da fare qualcosa per il traffico, qualc’altra per il Colosseo ed altre ancora per i giovani.

Altrettanto certamente si potrebbero ricercare sponsor anche per iniziative di aggregazione giovanile, si potrebbe trasformare il turismo a Roma in una macchina produttiva e non solo clientelare, si dovrebbero costruire dei centri direzionali e ricollocare alcuni ospedali, che è lì che si dirige il traffico in città.

Thomas DiBenedetto vuole costruire uno stadio, lo vuole Lo Tito, lo vogliono tanti … e se invece di qualche tempio del far nulla ed una marea di villini, con un sindaco all’altezza della situazione non si trovasse il modo per ricollocare polarità ed aggregazione, turismo ed ‘urbanistica e  ridare vita e dignità a Roma ed una speranza ai suoi giovani?