Diego Armando Maradona, nato a Lanús il 30 Ottobre 1960, è l’argentino più famoso nel mondo, superando in fama addirittura Peron e sua moglie Evita. Ha spesso interessato le cronache per la sua trascorsa tossicodipendenza e per la sua visione politica piuttosto originale, ma nulla ha potuto intaccare il mito del suo talento calcistico e del suo carattere dominante.
Ha militato nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli (188 presenze ed 81 reti), nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys.
Durante il suo soggiorno partenopeo ha sviluppato un rapporto viscerale con la cittadinanza che, un po’ in tutti gli strati sociali, ha sviluppato un rapporto viscerale col Pibe de Oro (il ragazzo d’oro). D’altra parte Maradona (e Ferlaino) sono stati gli unici che, per il vezzo di una pelota, hanno riportato Napoli ai fasti ed alla visibilità pre-unitaria.
Vanta 91 match e 34 reti con la Nazionale argentina ed ha partecipato a quattro mondiali di calcio nel 1982, 1986, 1990, 1994, andando a segno in tutte tranne nel 1990[2].
Il suo palmares annovera la vittoria di:
- Campionato argentino con il Boca Juniors (1981)
- Copa del Rey, Copa de Liga e Supercopa de España con il Barcellona (1983)
- Coppa UEFA (1989), Campionato italiano (1987, 1990), Coppa Italia (1987), Supercoppaitaliana (1990) con il Napoli
- Campionato del mondo (1986) con l’Argentina
Alla fine del 2000 è stato eletto dalla FIFA “Miglior calciatore di tutti i tempi” col 53,6% dei voti.
Oggi, in Argentina si chiede di porre la sua effige sulla banconota da 10 pesos.
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