Quali potrebbero essere delle misure impopolari, che il nuovo Governo potrebbe adottare? Vediamo quali sono quelle che tutti chiedono a gran voce e che nessuno vorrebbe subire.
Chiudere ospedali e scuole, perchè sono insicuri ed antigienici, magari solo per sei mesi, ma togliendo un servizio importantissimo ai cittadini.
Licenziare i dipendenti pubblici incapaci, incarcerandoli se disonesti, ben sapendo di mettere alla fame le loro famiglie.
Condannare i funzionari che non hanno vigilato sui beni pubblici, come dice la legge, recuperando sulle loro pensioni ed i loro beni quello che è possibile.
Processare i promotori di una manifestazione che sfocia in un blocco ferroviario o stradale od in incidenti, fregandosene se sono parte di apparati con 2 miliardi di Euro di fatturato annuo, anzi pretendendo anche i danni.
Multare e/o licenziare i lavoratori che non rispettano le norme di sicurezza, accettando che far questo poi comporta che si dia il carcere ai datori di lavoro che se ne fregano.
Vietare alle cooperative l’utilizzo di lavoratori precari, sapendo che in questo modo verrebbero arrestati i mille rivoli dell’assistenzialismo e del clientelismo locale.
Cartolarizzare le case popolari, facendo cassa e riportando le pertinenze e gli assegnatari alle stesse leggi di pubblica sicurezza che competono ai condomini di qualunque edificio, ma con l’urgenza di nuove carceri, visto che finalmente sarebbero pattugliate.
Costruire nuove carceri, catturare i latitanti, smantellare le “famiglie”, bonificare i territori, anche se questo dovesse significare “l’assedio di Secondigliano”.
Avviare una politica per il bambino, accettando l’idea, viste le nuove generazioni, che in questo modo saranno molte di più le madri alle quali sarà tolta, temporaneamente o definitivamente, la potestà sui figli.
Quanti saranno d’accordo al momento giusto?
Non lo so, so solo che nel resto d’Europa si vive così.
Irene segnal
a un fenomeno al quale stiamo assistendo da circa un anno, in tutti i settori. E’ un fenomeno diverso da quello precedente, quando le filiere aziendali ed amministrative prediligevano under-40 per la possibilità di contratti al ribasso, per le nuove competenze richieste, per la maggiore disponibilità a compiti gravosi.
In quel contesto persone over40 qualificate ed esperte erano “la ciliegina sulla torta”, il pezzo difficile che andava “rubato (to stealth) agli avversari o prelevato tra i professionisti emergenti (free lance).
Oggi gli under35 sono proprio il “primo prodotto” della scuola e delle università degli Anni ’90: settorializzati, indottrinati, poca dimestichezza con filosofia e testo scritto.
A chi mai dovrebbero passare lo scettro, la poltrona i nostri cari over60, dopo aver tromboneggiato per 40 anni? Ai loro “contestatori” cioè noi 40-50, che oggi ricordiamo ancora come era il nostro Paese prima del disastro?
No.
Il controllo di questo declinante paese passerà direttamente ai loro discepoli più giovani e plasmabili, naturally.