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Ritornano i pirati nel Mediterraneo, la Marina Militare interviene, la Sinistra fa finta di nulla

18 Apr

I corsari barbareschi furono marinai musulmani stabilmente attivi contro possedimenti, beni e imbarcazioni dell’Europa cristiana a partire dal XVI secolo fino agli inizi del XIX secolo in tutto il Mediterraneo occidentale e lungo le coste atlantiche dell’Europa e dell’Africa.
Loro basi di partenza furono principalmente Tunisi, Tripoli, Algeri.
I corsari barbareschi non si limitavano a depredare le navi, ma effettuavano spesso anche incursioni sulla terra ferma: nel 1544 4000 deportati ad Ischia e 9000 (cioè tutti) a Lipari, come nel 1554 Vieste (7000 deportati).

Saraceni Incursione Roma - Vaticano-Stanza dell'incendio di Borgo_La battaglia di Ostia

La pirateria ricevette un duro colpo solo quando Carlo di Borbone fece attaccare le basi dei pirati (Sirte e Algeri) dalla Real Marina del Regno delle Due Sicilie, in due distinte spedizioni nel 1739 e nel 1784, visto che la situazione era talmente grave che il Congresso degli Stati Uniti dovette approvare una spesa di 60.000 dollari da versare come tributo agli Stati barbareschi per proteggere le proprie navi mercantili.
La pirateria nel Mare Mediterraneo ebbe fine solo nel 1816, quando la marina britannica distrusse il porto di Algeri colando a picco la sua flotta, e poi nel 1830 quando la Francia invase l’Algeria.

Secondo quanto rivela il Daily Mail, “l’intelligence italiana presume che (i pirati) hanno già le attrezzature ed il know how necessari a portare devastazione in acque europee.
Gli analisti del ministero della difesa si stanno ‘preparando per ogni evenienza’, ha detto un portavoce.

Un report (Rivista Italiana Difesa) afferma che ‘avere guadagnato il controllo di alcuni porti e di navi con varie caratteristiche, con la possibilità di sfruttare l’esperienza accumulata dai trafficanti di esseri umani che operano sulle rotte migratorie da anni, ISIS potrebbe ripetere lo scenario che ha dominato la regione marittima tra Somalia e Aden per gli ultimi dieci anni.
Il documento continua:barche di velocità potrebbero attaccare navi da pesca, le navi da crociera, piccole navi mercantili … Barche piene di immigrati potrebbero essere utilizzati anche in missioni kamikaze” …

Sono affari  degli italiani, ma lo raccontano i media inglesi, mica i nostri, i quali – invece – affermano, con piaggieria assoluta verso il Governo italiano, che c’è da prepararsi ad accogliere, accogliere accogliere … ovvero cedere al ricatto di ISIS che minaccia di inondare l’Europa con 500.000 profughi dalla Libia.

Ed, infatti, è passata sotto silenzio sui media nazionali che un rimorchiatore siculo, l’Airone, sia stato sequestrato da miliziani libici in alto mare e, soprattutto, che sia intervenuta la Marina Militare con conflitto a fuoco ed abbordaggio, onde liberare gli ostaggi.

Come è possibile che, a poche ore dal sequestro e dall’abbordaggio, nel salotto televisivo di Lilly Gruber Giuliano Pisapia abbia potuto omettere di rispondere alla questione ‘blocco navale’ che Alfio Marchini gli poneva, buttandola in politica?

Cosa credono di poter raccontare agli italiani, se stanotte o dopodomani sbarcasse un commando e facesse una strage chissà dove, ma a casa nostra?

E come pensano di metterla con quei tanti italiani che non sono cattolici e vorrebbero non essere coinvolti in questioni derivanti da un Concordato Italia-Vaticano per giunta semisegreto? Quanto potremo ancora andare avanti con Matteo Renzi interessato unicamente a ristrutturare il Partito Democratico e l’infrastruttura ‘tosco-emiliana’?

originale postato su Demata (blogger dal 2007)

P.S. Si ‘ringrazia’ anticipatamente il solito noto giornalista della nota testata nazionale che nel giro delle prossime 48 ore provvederà a ricalcare la notizia … a propria firma. Una menzione … magari …

Sondaggi elettorali: tanta voglia di novità

28 Feb

Sono di questi giorni alcuni sondaggi politico-elettorali abbastanza significativi, che confermano che il consenso per Berlusconi e, soprattutto, per la Lega è molto minore di quanto voglia farci credere il premier Berlusconi.
Orientamenti ed inclinazioni dell’elettorato di cui questo blog scriveva in tempi non sospetti, ovvero quasi due anni fa.
Poco male, vediamo di cosa si tratta.

Innanzitutto, è significativo il dato di IPR Marketing per RAI – L’ultima parola, che vede l’elettorato di sinistra fortemente oppositivo a qualsivoglia alleanza od accordo con la Lega di Bossi.
Una posizione piuttosto monolitica degli elettori che mette all’angolo sia i big come Veltroni e D’Alema sia “giovani” come Chiamparino e come Renzi.
Il dato è confermato  dal sondaggio Coesis Research che vede un 44% dei milanesi ancora indecisi per le prossime comunali, mentre la maggioranza di chi andrebbe a votare è fortemente scontenta della Moratti.

C’è, infine, il corposo sondaggio di Demos & Pi, curato da Ilvo Diamanti, insieme a Fabio Bordignon e Roberto Biorcio, pubblicato oggi da Repubblica.
Un sondaggio che cerca di indagare sulle intenzioni di voto degli “indecisi” che ormai sfiorano il 50% degli elettori.

Il primo dato, esorbitante, è che circa un quarto degli italiani ha serie difficoltà ad identificarsi in qualunque colaizione si presenti.
Il secondo, piuttosto marchiano, è che l’attuale maggioranza è in realtà l’espressione di una minoranza, visto che circa due terzi degli italiani esclude di sostenere un’alleanza PdL-Lega alle prossime elezioni.

C’è poi un terzo dato di fatto, che Repubblica e gli analisti di Demos & Pi evidenziano: la coalizione berlusconiana sarebbe sbaragliata se i centristi corressero uniti e lo stesso accadesse a sinistra.
Peccato che tutto il sondaggio si basi sull’ipotesi di una contrapposizione bipolare tra due coalizioni.

Considerato che la destra italiana è storicamente populista, sarebbe il caso che analisti e sondaggisti iniziassero a prendere atto che una parte consistente degli italiani sente l’esigenza di sostenere una coalizione moderata e di stampo liberale.

Voglia di novità e di ripresa.