Il Fondo Monetario Internazionale, tramite il portavoce Kenneth Kang, ha sottolineato, a proposito della situazione italiana che “tutti i Paesi hanno tasse” sulle proprietà immobiliari e “in nessun Paese c’è un’esenzione sulla prima casa”, ma anche che il governo deve procedere alla revisione del “sistema catastale, per andare nella direzione di un sistema più equo e giusto. Per questo incoraggio il governo a tale riforma”.
«La crisi non è scongiurata del tutto e la disoccupazione resta ad un livello inaccettabile. Il percorso delle riforme deve avere la prioroitá per creare crescita e lavoro. I segni di stabilizzazione dell’economia ci sono ma gli investimenti e occupazione restano deboli. Nel 2013 stimiamo che il PIL chiuda a -1,8». Questa la chiosa del suo collega Aasim Husain.
Inoltre, «un ribilanciamento del risanamento fiscale è assolutamente necessario per sostenere la crescita», come è necessario «modificare la composizione del risanamento attraverso tagli di spesa e minori tasse», mentre un efficace pagamento dei debiti della pubblica amministrazione «può ridurre le difficoltà del credito delle aziende».
«Il livello di disoccupazione giovanile in Italia è inaccettabile», ci si dovrebbe «indirizzare verso un contratto unico, più flessibile per i nuovi lavoratori che gradualmente aumenta la protezione del posto di lavoro all’aumentare dell’età potrebbe ridurre il costo delle nuove assunzioni e sostenere l’apprendistato», come anche «incoraggiare aziende e lavoratori alla contrattazione di secondo livello consentirebbe di unire in modo migliore stipendi e produttività».
Un quadro desolante, specie se si considera che Enrico Letta ha ottenuto lo sblocco delle procedure di infrazione UE, ma non ha affatto rassicurato le agenzie di rating.
E bacchettate per tutti.
Dall’idea che la ‘prima casa è sacra’, mentre anche la ‘casa nella prateria’ della liberale America paga il suo obolo alla contea, alla monoliticità dei contratti di lavoro nazionali, così cara alle leadership sindacali che da rappresentanti eletti (e revocabili) si son fatti legione.
Per non parlare dell’Italia di Bertoldo e Bertoldino, quella dei proprietari immobiliari e dell’edilizia interconnessa, che dalla riforma del catasto vedrebbe la fine delle proprie fortune, come anche ne sarebbe colpita tutta quella genia di italiani che vive in case che non potrebbe permettersi se solo venissero fiscalizzate a dovere.
Fino allo Stato ed al sistema pubblico notoriamente insolvente a causa di un sistema di bilancio che è evidentemente un colabrodo, tant’è sfilacciato e farraginoso, a causa di un sistema ordinativo ottocentesco e di una centralizzazione che il Governo Prodi bis riportò a livelli pre-repubblicani.
Tutte bufale, dirà qualcuno: i tecnici del FMI non conoscono abbastanza l’Italia e, comunque, non possono intervenire su aspetti della sovranità nazionale.
Possibile … che non conoscano bene l’Italia, se sono così speranzosi che nel 2014 il nostro PIL crescerà del 0,7%, ma, quanto alla sovranità nazionale, siamo noi italiani a dover ricordare che è nostro dovere intervenire, ‘grazie’ al Fiscal Compact ed al pareggio di bilancio introdotto in Costituzione con il voto congiunto e pressoché unanime del Popolo delle Libertà e del Partito Democratico.
Ovviamente, non serve imporre ulteriori rinvii al governo, come fa la Santanché, non è opportuno attaccare la FIAT, come avvenuto per la Boldrini, non è utile pretendere sussidi senza investimenti e contratti bloccati, come capita con la CGIL guidata dalla Camusso.
E non serviranno nè le infrazioni UE nè lo spread per dichiarare la bancarotta: basterà che un paio di agenzie di rating abbattano di un altro paio di punti i valori attribuiti all’Italia …
Siamo tutti avvisati. Anche la Santanchè, la Boldrini e la Camusso.
originale postato su demata
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