L’Italia e gli italiani si avviano, alla chetichella e per gruppi sparsi, tra la canicola e gli scrosci del monsone, ad affrontare un referendum epocale.
Acqua, energia e legittimo impedimento.
La campagna “a sinistra” punta sullo sfondamento del quorum sostenendo “tre si” secchi. Il centro e la destra lasciano liberi, nella sostanza, i propri elettori.
Assistiamo ai soliti farisaismi del Partito Democratico di Bersani “Sappiamo che l’asticella per il referendum è molto alta” … alle difese oltranziste di Berlusconi “Referendum inutili e senza conseguenze sul governo” … e non mancano i truci ammiccamenti della Lega con Bossi “Referendum acqua attraente”.
Andando a verificare le cose, l’unico consiglio che si può dare ad un elettore è di valutare i tre quesiti uno per uno, visto comportano conseguenze precise e diversificate.
Riguardo l’acqua c’è poco da dire: è fondamentale che resti pubblica, ma è altrettanto importante riportare le società per azioni attuali nel sistema delle municipalizzate, altrimenti andrebbe solo peggio, visto come stanno funzionando.
Sul legittimo impedimento, c’è altrettanto poco da dire: l’ultima cosa che serve all’Italia (e alla Spagna, la Grecia o la Francia) è l’immunità parlamentare, figurarsi il legittimo impedimento. Ma sarebbe tutto inutile, come per l’acqua, se non arriveranno sentenze certe e celeri e se non verrà superata la copertura assicurativa di Stato per i danni prodotti dagli alti dirigenti.
Arrivando al nucleare, la questione è ben più complessa.
Infatti, Fukushima ha dimostrato diverse cose, ovvero che le centrali “in se” hanno superato brillantemente un superterremoto ed un supertsunami e che non possono essere affidate a società private ed a personale “in carriera”, visto che son queste le reali cause dei malfunzionamenti del raffreddamento e del disastro.
Vada pure che l’Italia continui a non dotarsi di una indipendenza energetica, ma, nucleare o non nucleare, qualcuno dovrebbe darci delle risposte e darle ai nostri figli, visto che l’energia serve.
Infatti, il fotovoltaico da cali di rendimento drastici in 5-6 anni dall’installazione, i termovalorizzatori sono un invito a consumare sempre più plastica, le biomasse possono dare problemi di “coltura batterica” come sospettano ad Amburgo per il batterio kiler, l’eolico non è lungimirante con il cambio climatico in corso. In compenso, gli incidenti nucleari si contano sulle dita di una mano: Three Miles Island, Chernobyl, Fukushima.
Certo, le centrali nucleari non si confanno nè alla stretta, lunga ed affollata penisola italica nè all’efficienza italiana nota nel mondo: più prudente votare si …
Ma, almeno dopo i referendum, la si smetta con la propaganda e che qualcuno proponga delle riforme efficaci e che si inizi ad informare decentemente la gente.
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