Riporto per i blogger l’articolo de La Stampa relativo ad un importante evento per le Rete.
“Un tribunale statunitense ha dato ragione all’industria discografica nella prima causa discussa in tribunale contro un utente che ha infranto la legge sul diritto d’autore scaricando dal web brani musicali e distribuendoli ad altri.
La giuria ha imposto alla donna di pagare 9.250 dollari per 24 brani musicali, per un totale di 222.000 dollari.
Il suo avvocato ha cercato di convincere la giuria che nulla può dimostrare che la cartella con 1.702 canzoni messa a disposizione degli utenti di Kazaa fosse effettivamente riconducibile della sua cliente, ma non ha avuto fortuna.
Si tratta di una donna che vive di busta paga e ora, all’improvviso, si ritrova lo stipendio decurtato di un quarto per il resto della sua vita.
Il procuratore che ha difeso le case discografiche ha commentato: «Si tratta di un messaggio, spero, sul fatto che scaricare e distribuire i nostri dischi non è lecito».
Si tratta del primo caso del genere relativo al download musicale illegale finito in tribunale su iniziativa delle compagnie discografiche.
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