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Fine pena? Mai, anzi, riapriamo l’Asinara

27 Mar

M_ac6575a57fb54949cc10301c20d247a9Il Tempo del 23 marzo scorso riporta un’interessante notizia, che ci da tutto lo spessore di un grave fenomeno:

“La criminalità organizzata scende in campo per il voto del 13 aprile.


E lo fa apertamente attraverso esponenti di rilievo che hanno affidato a un volantino-proclama la loro scelta politica.

Una propaganda che arriva dal carcere.

«Indirizziamo i voti dei nostri familiari per quel partito o schieramento che ha messo nei primi posti della sua attenzione il problema del carcere…. per l’uscita del nuovo codice e per l’abolizione del regime di tortura 41 bis»

Ventotto righe per invitare i detenuti, che non hanno diritto di voto, a fare pubblicità presso parenti e amici per dare la loro preferenza a quei «partiti che hanno parlamentari che visitano spesso le prigioni».

E ancora «facciamo votare i partiti che sono favorevoli all’abolizione dell’ergastolo,
all’emanazione del codice penale e a una pena rieducativa».

La firma in calce è «Gli ergastolani in lotta  di Spoleto»”

La lettera è stata spedita dal carcere di Spoleto da Giovanni Spada, pugliese, boss della Sacra corona unita in regime di alta sicurezza ed intercettata a Rebibbia , dove il destinatario era Angelo Tornese, anche lui della Sacra Corona Unita, sottoposto a regime 41 bis.

Solo grazie alla censura, applicata per il 41bis e non per il regime di alta sicurezza, si è potuta scoprire la “cospirazione”.

Scrive Maurizio Piccirilli che: “I detenuti di Spoleto sono da tempo molto attivi nell’impegno «politico». Molti gli incontri con esponenti parlamentari autorizzati alle visite in carcere. Soprattutto di estrema sinistra. E infatti l’invito al voto è quanto mai esplicito: «Facciamo votare Sinistra critica e Sinistra Arcobaleno».

E’ un caso che i due partiti menzionati sono gli unici che non hanno votato le modifiche al regime carcerario speciale? Qualcuno si prenderà la briga di monitorare il voto in Puglia?