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Armi: i dati europei e le ragioni della National Rifle Association

24 Feb

In Italia, secondo Wired.it, “una ricerca delle Nazioni Unite del 2008 aveva stabilito che il 12,9% dei cittadini possedeva un’arma in maniera legale” e che, nel mondo, “il tipico possessore di armi ne tiene in casa tre tra pistole e fucili”. Dunque, calcolando che all’epoca eravamo 60,5 milioni, questo potrebbe equivalere a circa 7 milioni di italiani ‘armati’ e a non meno di 10-15 milioni di armi semiautomatiche che potrebbero essere in legale possesso degli italiani.

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Le stime ufficiali (in Italia non esiste un registro delle armi) raccontano di ‘soli’ 7 milioni di armi circolanti, cioè la metà di quanto ragionevolmente possibile, se  Firearms in the European Union, un rapporto dell’ottobre 2013, riportava  25 milioni di armi regolarmente registrate da privati cittadini per la prima e  19 milioni per la seconda. Ad ogni modo, stando ai dati di Gunpolicy.org , non eravamo al 34% degli USA o al 37% della Finlandia e neanche al 6,1 di Inghilterra e Galles o al 4,8% dell’Olanda, ma più o meno in media con Germania, Svezia e Francia attestate intorno al 16%.

In Europa, le vittime per armi da fuoco sono circa 6.700 all’anno secondo uno studio del Flemish Peace Institute. Un numero molto più basso (nonostante l’Unione europea abbia 503 milioni di abitanti a fronte dei 302 milioni degli Stati Uniti) di quello che si registra negli Stati Uniti, dove nel 2014 pistole e fucili hanno provocato l’uccisione di 33.599 persone con un tasso di mortalità di 10,54 vittime su 100 mila abitanti..

I dati europei sono essenziali per capire perchè la National Firearms Association nega che la diffusione delle armi da fuoco abbia un nesso diretto con il numero di omicidi da arma da fuoco:

  • la Finlandia (37% cittadini armati) e la Svezia (16%) hanno la stessa quota di cittadini uccisi o suicidati con armi da fuoco (0,45 e 0,41 a testa ogni 100 mila residenti) 
  • la Francia (16% cittadini armati) e la Gran Bretagna (6%) che fanno segnare a testa (0,06 e 0,07) lo stessa media di cittadini uccisi o suicidati con armi da fuoco
  • l’Italia (12% cittadini armati) ha un tasso di omicidi da arma da fuoco (0,71) enorme rispetto a nazioni dove le armi sono diffuse in modo paragonabile come Francia, Germania e Svezia (16%).

In Europa, come confermato da un accurato studio pubblicato da Lettera43 , la Germania ha il numero di armi più alto e la Finlandia il numero maggiore di pistole e fucili per cittadino, ma proprio l’Italia, che è il principale produttore di armi da fuoco, ‘vanta’ anche il maggior numero di omicidi da armi da fuoco, la cui diffusione non è censita, ma solo stimata.

Inoltre, la NRA statunitense rivendica un nesso ‘positivo’ tra diffusione delle armi da fuoco e sicurezza dei cittadini ed anche in questo caso l’Italia ‘vanta’ numeri a favore degli armaioli.
Il nostro Bel Paese è primo al mondo nella classifica per il numero di agenti presenti sul territorio, se si vuole escludere Russia e Turchia, con 467 unità  ogni 100.000 abitanti, mentre negli Stati Uniti dove sono disponibili almeno 300 milioni di armi da fuoco ed il 34% ne possiede almeno una, di di ‘law enforcement’ ne bastano 230 ogni 100.000 persone, a parte il senso di sicurezza/insicurezza che appare essere ben diverso, almeno a leggere le cronache.

A monte dell’uso di armi da fuoco contro altri esseri umani inermi esistono solo scelte personali di chi si fa assassino, eventualmente facilitate da fattori socioculturali, come – ad esempio – quelli che connotano così particolarmente l’Italia (ad esempio il crimine organizzato e la lentezza della Giustizia) o che vedono la maggiore diffusione di armi negli USA proprio negli stati rurali che maggiormente soffersero la Guerra Civile e la Recessione oppure ne esige la ‘libera vendita’ come negli USA e non solo.

Ma questa è un’altra storia, quella dell’Homo Sapiens e non degli ‘attrezzi’ da lui creati.

A noi tutti interessa sapere che delle armi letali ed abbastanza semplici da usare non arrivino nelle mani sbagliate.
Censirle in un registro non sarebbe affatto male.

Demata

Eric Frein e l’ipocrisia italiana sulle armi da fuoco

1 Nov

Eric Frein Capture mugshot“Dopo una caccia di 48 giorni i poliziotti della Pennsylvania sono riusciti a catturare Eric Frein, il cecchino 31enne accusato di aver ucciso un agente e di averne ferito un altro durante un agguato nella contea di Pike. L’uomo, scovato in un hangar abbandonato nei boschi di Poconos, era uno dei dieci latitanti più pericolosi nelle liste dei ricercati dell’Fbi.” (Ansa)

Corriere della Sera: “Eric Frein odia la polizia. Una rabbia portata all’estremo: il 12 settembre ha teso un agguato agli agenti di una piccola cittadina della Pennsylvania. Uno è morto, un altro ferito. Da allora è latitante, nascosto tra boschi e case deserte. Forse ha costruito delle trappole, di certo ha nascosto delle scorte. Per questo è riuscito a sottrarsi alla gigantesca caccia all’uomo dove l’Fbi ha impegnato di tutto.”
“Per anni Frein ha studiato manuali su come sottrarsi ai rastrellamenti, ha spiato le tattiche, si è addestrato a sopravvivere in territorio ostile. Non sono supposizioni. C’è tutto nella memoria del suo computer. Le battute dell’Fbi sono condotte con grande prudenza perché temono voglia colpire ancora. Con il fucile ma anche con piccoli ordigni che ha testato nel corso del tempo. Bombe improvvisate o trappole simili a quelle usate dai vietcong. Nei boschi, non troppo lontani dalla sua abitazione a Canadensis, trovano delle buche ben mimetizzate, sono piccoli nascondigli. “

“In un angolo della foresta abbandona il suo Ak e un paio di caricatori. Poi un pacchetto vuoto delle sue sigarette. Le Drina, ovviamente serbe. Non è escluso abbia lasciato gli oggetti di proposito in segno di sfida a chi lo insegue. Eric è tornato un fantasma che conduce il suo gioco. Fino alla fine.”

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Scrive di lui Vittorio Zucconi per La Repubblica:  “il suo nemico eravamo tutti noi, la società, e chi deve proteggerla” … “ogni forma di autorità, dai tempi dell’espulsione dalla piccola università dove aveva tentato di iscriversi, era la sua nemica. Erano “loro”, il “potere” nazionale e sovranazionale oppressivo e le braccia di quel vasto, mostruoso, tentacolare controllo planetario che, nella mente arroventata dei “survivalisti”, distrugge le libertà individuali e sta divorando anche l’America, “the land of the free”, la terra dei liberi.”

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Zucconi che – a capo in testa di tutto il bon ton salottieri degli intellettuali nostrani – condanna “un’America primitiva ed esaltata nella quale anche fra città come Philadelphia e Pittsburgh un giovanotto fuori di testa può evadere mille agenti di polizia per 48 giorni credendosi un lupo.” Come ad “Oklahoma dove un altro “survivalista”, Tim McVeigh fece saltare un edificio governativo con tre quintali di esplosivo fabbricato in casa con fertilizzati, uccidendo 168 persone”.
E auspica che “qualsiasi giuria lo condannerà al patibolo, se i difensori d’ufficio non riusciranno a persuadere i giurati che il “Lupo dell’Est” era un demente armato dalla follia di una nazione che ancora crede nelle armi acquistabili come il chewing gum” …

Che Eric Frein debba andare al patibolo, mentre è ancora in attesa di processo, è una vera novità nel ‘sinistro’ pensiero di La Repubblica: a favore della pena di morte, dunque? Magari per impiccagione e di tutta fretta?
I terroristi vanno uccisi, non catturati: l’esempio l’ha dato Barak Obama facendo uccidere e non catturare Osama Bin Laden, pur essendoci la possibilità.

Ma l’ipocrisia italiana è ben altra e ben più raffinata di quella americana.

La Repubblica ricasca nel luogo comune delle “armi acquistabili come il chewing gum” solamente in USA.
Beh, se volete sapere QUALI ‘armi lunghe’ si possono comprare in Italia date una scrollata a questo link di un’armeria on line … e, intanto, iniziate a prender nota dei ‘giocattoli’ che anche qualcuno di noi possiede e usa.

carabina STEYR mod. HS460, cal. .460

La carabina Steyr Hs 460 calibro .460 Steyr è  classificata (sportiva) ed è possibile l’acquisto da parte degli appassionati italiani

Ebbene, uno dei più ambiti fucili per cecchini è acquistabile in Italia dal dicembre del 2012, allorchè al governo c’era quel Mario Monti che proprio La Repubblica volle a tutti i costi.

Quanto al “potere nazionale e sovranazionale oppressivo e le braccia di quel vasto, mostruoso, tentacolare controllo planetario” a crederci non sono solo i survivalisti come Frein o gli anarchici come McVeigh, ma anche tanti altri … a Zucconi & co. bastava sfogliare il sito di Beppe Grillo o del Fronte Nazionale francese o di UKIP britannico per accorgersene.

Originally posted on Demata