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Sottosegretari: Letta getta la maschera

3 Mag

Se si voleva dare un segnale preciso al Paese ed ai mercati, il governo Letta/Alfano c’è riuscito: 30 sottosegretari e 10 viceministri declinati secondo lo standard Cencelli della Prima Repubblica, che spesso  hanno se non poche o pochissime competenze negli ambiti di governance cui saranno preposti.
E che, dunque, non si spiega perchè siano lì.

Ad esempio, i sottosegretari all’Istruzione Gabriele Toccafondi, laureato in scienze politiche e dirigente di cooperativa, Marco Rossi Doria, autore di successo, e Gianluca Galletti, politico ‘di professione’ e capogruppo dell’Unione di Centro alla Camera dei deputati.

Ai Beni Culturali ed il Turismo – non all’Ambiente od alle Politiche Agricole – vediamo Simonetta Giordani, biologa, e Ilaria Borletti Buitoni, imprenditrice impegnata nella tutela ambientale. Non a caso alle Politiche Forestali, Agricole e Alimentari troviamo Maurizio Martina e Giuseppe Castiglione, ambedue politici di ‘profesisone’, mentre il sottosegretario all’Ambiente è Marco Flavio Cirillo, che arriva ai vertici dello Stato con  la sola esperienza di sindaco di Basiglio, comune del milanese lambito dal fiume Olona, notoriamente inquinato, di cui pochi giorni fa il Corsera scriveva “cascate di schiuma e melma putrescente. Depuratori ko e scarichi abusivi.”

Il Sottosegretario alla Salute c’è il poco noto Paolo Fadda, di cui la Rete riporta solo che è un “ex-Pidiessino” e, sembra, autore di due testi dal titolo significativo “Alla ricerca di capitali coraggiosi” e “Alberto Castoldi: un’esemplare figura di imprenditore minerario.”

Alle Infrastrutture vediamo Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno e politico di ‘professione’, Rocco Girlanda, amministratore delegato di alcune società editoriali del Centro Italia e coinvolto (non indagato) nella maxi inchiesta sugli appalti per il G8, ma soprattutto fa scalpore la nomina a sottosegetario di Erasmo De Angelis, presidente di Publiacqua Toscana, per la quale l’ADUC denuncia che “la tariffa idrica piu’ cara d’Italia diventa ancora piu’ cara”, di “so scandalo del conflitto di interessi”, perchè “l’Aato3, che decide gli aumenti proposti da Publiacqua, e’ gestito da persone nominate dai Comuni, che sono gli stessi che detengono al 34,63% le azioni di Publiacqua”, degli “utili che vengono dalle bollette degli utenti devono andare ai Comuni e questi ne fanno l’uso che credono, mentre per l’ammodernamento del sistema idrico si chiedono piu’ soldi agli utenti”.

Alla Difesa, i sottosegretari sono il politico di “professione” Gioacchino Alfano, relatore del famigerato Decreto Milleproroghe, e Roberta Pinotti, ex docente di lettere nei licei.

Agli Esteri, Marco Giro, già Direttore delle Relazioni Internazionali della Comunità Sant’Egidio … alla Funzione Pubblica, quel Gianfranco Miccichè che, nel 1988, interrogato nell’ambito di un’inchiesta sul traffico di droga, rispose: “Non sono uno spacciatore ma solo un assuntore di cocaina”, mentre, nel 2001, precisò che “se per fare gli appalti dovessimo aspettare che finisca la criminalità mafiosa allora non partiremmo mai”.

L’acqua è poca e la papera non può galleggiare.

originale postato su demata