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Il Covid-19 sui giornali del 21 febbraio: ecco le fonti certificate

24 Apr

Sono trascorsi due mesi da quel 21 febbraio, quando veniva annunciato il “primo contagiato in Lombardia” e “salgono così a quattro i casi accertati in Italia” (di cui tre di provenienza cinese). Linkiesta
Ma lo stesso giorno, 21 febbraio, il Messaggero riportava “morto uomo di 78 anni a Padova, è la prima vittima italiana. 17 persone contagiate tra Lombardia e Veneto, nuovo caso a Cremona“.

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E sempre il 21 febbraio, “le farmacie del centro di Milano, in piazza del Duomo e nelle vie circostanti, registrano un tutto esaurito, o delle scorte di poche decine, di mascherine e gel disinfettanti per le mani” (Huffington Post).
In realtà il problema era noto da almeno un mese, quando il 27 gennaio 2020 sempre Il Messaggero titolava “mascherine introvabili nelle farmacie di Roma e Milano: scorte esaurite ovunque“.

Pochi giorni prima, il 17 febbraio, era arrivato il Decalogo dell’Istituto Superiore di Sanità con l’indicazione: “usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o se assisti persone malate”.
Ma già il 3 febbraio il sindacato UGL aveva chiesto “mascherine obbligatorie per l’incolumità dei lavoratori a rischio che operano in: ospedali, porti, aeroporti, stazioni, negozi, agenzie turistiche e uffici di front office al pubblico“. (Forlì Today)

Il 21 febbraio veniva “isolata Vo’ Euganeo, il comune dei due contagiati veneti. Nelle prossime ore almeno 4.200 tamponi” (AGI) e veniva “chiuso ospedale di Codogno per rischio contagio. Appello Nursing Up su applicazione protocolli“. (InsaluteNews).
Eppure, il 24 febbraio “il pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo viene chiuso: due uomini … sono risultati positivi al Coronavirus e poi trasferiti al Papa Giovanni. L’Ospedale di Alzano ha poi riaperto qualche ora più tardi“.   (BergamoNews)
Niente zona rossa come negli altri due casi.

Il 3 febbraio il segretario nazionale del Partito Democratico aveva parlato in diretta nazionale di “infondati allarmismi” (La7), dopo che un noto accademico aveva rassicurato che “In Italia il rischio è 0. Il virus non circola”. (ADN Kronos)
Eppure, lo “stato d’emergenza” era stato dichiarato già dal  31 gennaio 2020 (Gazzetta Ufficiale).

Fonti certificate: è come una ‘guerra’, questo passerà alla Storia.

Demata