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Fotovoltaico: sarà obbligatorio ed economico

16 Ott

La crisi ucraina hanno indotto  la Svizzera ad intraprendere la svolta «green»: l’Ufficio federale delle strade ha emesso il bando di gara per la produzione di energia fotovoltaica lungo le autostrade svizzere e tutti gli edifici di nuova costruzione saranno obbligati a montare impianti fotovoltaici.

Il fotovoltaico autostradale servirà per le barriere acustiche (350 ripari fonici) e per le aree di sosta (cieca 100) che abbiano superfici idonee con un potenziale di produzione stimato di 55 GWh annui.
Sul versante italiano, saranno implementati da Novazzano a Quinto, a Grono e Lostallo e nelle aree di sosta di Mesocco e San Vittore.

Stando alla statistica sull’energia solare pubblicata a metà luglio, la costruzione di nuovi impianti fotovoltaici in Svizzera è aumentata del 43% nel 2021, raggiungendo i 686 megawatt. Nell’anno in corso, inoltre, si stima la costruzione di impianti per la produzione di 900-1’000 megawatt supplementari.

Riguardo i nuovi edifici,  con sei voti contrari e sei favorevoli (tra cui quello della presidente), la Confederazione Elvetica ha deciso che dal 2024 dovranno essere dotati di pannelli fotovoltaici tutti i nuovi immobili con una superficie a livello strada superiore ai 300 metri quadrati.  Ai singoli Cantoni resta la facoltà di introdurre norme più restrittive.

All’unanimità, viceversa, la decisione di permettere la costruzione di grandi impianti all’aperto (almeno 10 Gigawatt) nelle zone di alta montagna, come il progetto di 4.500 pannelli a circa 2.000 metri di quota al confine tra la Svizzera e la val d’Ossola piemontese.

In Svizzera, il 66% dell’elettricità prodotta proviene già oggi da centrali idroelettriche, il 20% dal nucleare, mentre la produzione fotovoltaica vede gli svizzeri al decimo posto nel mondo con 412 watt pro capite. Diversa la situazione per il gas, che arriva dalla Russia (43%).

Gli investimenti svizzeri sul fotovoltaico e l’indipendenza energetica non si fermano qui.

Proprio pochi giorni prima delle decisioni della Commissione del Consiglio nazionale svizzero, un gruppo di ricercatori dell’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), hanno annunciato un importante passo avanti per l’introduzione del ‘fotovoltaico vivente’ anche nel settore dell’energia. (link)
I laboratori svizzeri sono riusciti ad impiantare nanotubi di carbonio all’interno di batteri fotosintetici, aumentando la loro capacità di generare elettricità quando illuminati. (link)

Questi batteri modificati sono un’alternativa al in modo silicio cristallino che oggi usiamo e – soprattutto – quando si riproducono trasmettono alla discendenza i nanotubi: un modo molto economico, pulito e rapido per produrre i pannelli fotovoltaici.

E l’Italia?
Se è lucrativo installare fotovoltaico sulle autostrade alpine, dovrebbe esserlo ancor di più se si trattasse dell’Autostrada del Sole … basta la parola.
E la ricerca sui ‘batteri fotovoltaici’ l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) ha collaborato con la Università Sapienza di Roma. Dunque, delle prospettive esistono anche per noi, come lo è per il ‘nucleare pulito’ ideato in Italia e sviluppato in Francia.

Sceglieremo di tenere anche queste tecnologie ‘batteriche’ fuori dai nostri confini, come abbiamo fatto con il nucleare, anche se poi ne siamo circondati e indirettamente lo finanziamo, comprandone l’energia?

A.G.