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Uno sciopero generale contro l’Italia che galleggia

6 Mag

Oggi è sciopero generale, proclamato dalla COnfederazione Generale dei Lavoratori, “nei confronti di un governo che, a trentasei mesi dal suo insediamento, continua nella sua sola e unica operazione di galleggiamento che sta determinando un pericoloso arretramento del Paese”  e ancora per: “rilanciare il tema del lavoro promuovendo buona occupazione e nuove occasioni di impiego insieme alla ricerca di soluzioni positive alle troppe crisi industriali accumulate sui tavoli del ministero dello Sviluppo economico”.
Il quarto in meno di tre anni con questo governo.

Il 58% dei lavoratori delle aziende private italiane avrebbe aderito allo sciopero generale, su un campione pesato statisticamente di 500 aziende.
Negli stabilimenti Piaggio, l’adesione è all’85%, mentre in Continental e Unicoop Firenze le adesioni sono, addirittura, al 90%.
La Filt, la federazione dei trasporti, annuncia almeno 20 voli cancellati e 40 ritardati a Fiumicino e 30 voli cancellati a Linate, mentre a Malpensa è in sciopero circa la metà del personale di bordo della Easyjet.
Minori, ma comunque elevate, le adesioni di insegnanti, ospedalieri, ministeriali e dipendenti degli enti locali.

Un vistoso successo per Susanna Camusso, considerato che era la sola CGIL a proclamare questa astensione dal lavoro.
Una centralità del sindacato “rosso”, offuscata, come da tradizione, dalla pressione, non sempre pacifica e paziente, dei giovani, che temono (giustamente) di vedersi negare il futuro (come accaduto ai loro padri) e come “strillano” i loro slogan.

Infatti, in diverse città si sono registrati momenti di tensione che hanno coinvolto giovani apparentemente “ordinari”, non i “soliti” black block antagonisti.

A Roma, gli studenti hanno bloccato alcuni binari della Stazione Termini, sono ferme le metropolitane e le ferrovie cittadine il servizio di autobus è ridotto al 30% dei bus urbani e il 50% di quelli extraurbani.
A Torino, dopo che la Commissione di Garanzia ha revocato lo sciopero dei trasporti locali in concomitanza della sfilata degli alpini, si sono verificati incidenti tra studenti e ex-militari. Gruppi antagonisti hanno cercato di entrare nella sede di Equitalia sono registrate cariche della polizia.
A Genova, la città è praticamente bloccata, dato che gli studenti hanno occupato la sopraelevata.
Tutto tranquillo e grande adesione a Palermo, Milano e Napoli, dove, però, a capo del corteo c’era la stessa Susanna Camusso.

La CGIL sarà sempre la CGIL, “rossa e marxista”, su questo non si può dubitare, con non è dubitabile che gran parte degli scioperanti non siano “comunisti”, ma è altrettanto evidente che oggi, in strada, c’era una parte dell’Italia “che non ci sta al declino”.
Speriamo che almeno il Parlamento, se non anche i governi nazionali e regionali, prendano atto che la gente chiede sviluppo e non mero “galleggiamento”, vuole futuro e non repliche già viste.

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