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Comune di Roma zero punto zero

2 Ott

Nel 2009, nel solo Comune di Roma, sono  avvenuti 18.561 incidenti, che hanno provocato la morte di 198 persone, tra cui ben 62 pedoni, e il ferimento di altre 24.638.
Una situazione di gran lunga migliore rispetto al 2007, quando Roma annoverava il 10% degli incidenti mortali di tutt’Italia. Uno stato delle cose ancora intollerabile, se tante vite e tante famiglie finiscono straziate dal metallo di un veicolo in mano ad un guidatore incapace.
Il dato era di nuovo in aumento, dopo il forte calo dei sinistri del 2008, dovuto, come da italica tradizione, agli interventi di manutenzione stradale che puntualmente attuiamo prima e dopo le elezioni locali.
Eppure, nel 2008, l’accordo ANIA-Comune di Roma prevedeva anche “l’assegnazione alla Polizia Municipale di 60 nuovi precursori digitali – 2 per ciascun Municipio, eccetto il I Municipio (Centro Storico) che ne avrà 4, mentre ne saranno consegnati 20 al G.P.I.T – e 40.000 etilometri monouso – 1.000 per ciascun Municipio, eccetto il I Municipio che ne avrà 4.000, i restanti 18.000 al G.P.I.T – che consentiranno di determinare l’abuso di alcol da parte dei conducenti dei veicoli e di valutare più rapidamente se sottoporli al test con l’etilometro professionale”.
Poi, nel 2010, il “miracolo”: la Giunta Alemanno rassicurava i cittadini annunciando un calo del 15,82%  degli incidenti (14.352).

Peccato che i dati diffusi dall’assessore capitolino alla Mobilità Sergio Marchi, dai delegati alla Sicurezza e alla Sicurezza stradale, Giorgio Ciardi e Roberto Cantiani, limitano il territorio al cerchio del Grande Raccordo Anulare, mentre il comune si estende oltre Ostia e fino a Tivoli, Guidonia ed Anguillara, Ladispoli, Monterotondo, Mentana.

Praticamente il doppio del territorio, facile fare le statistiche così.
Inutile aggiungere che i dati complessivi per il Comune di Roma, per il solo 2010, non sembrano essere rintracciabili on line.

Quali le cause del massacro?
Certamente la situazione delle strade, dei marciapiedi, dei semafori, degli attraversamenti.
Gli interventi, fatti principalmente dalla Giunta Alemanno a partire dal 2008, hanno ripristinato solo le condizioni minime di sicurezza stradale, ma non sono arrivati ancora in tutti i quartieri. Lavori fatti in fretta, non sempre ben completati, ma non c’era molto di più da fare, con le casse vuote ed il livello di degrado raggiunto con Veltroni Sindaco.
Una situazione affatto soddisfacente.

Ma, … quanto agli etilometri, avete visto voi San Lorenzo o Campo dei Fiori “assediate” dalle pattuglie come accade per le movide di tutto il mondo?
E quanti locali romani sono stati chiusi per aver venduto alcolici a persone già sbronze? Perchè non viene introdotto un limite per le bottiglie di superalcolici acquistabili al supermercato?
Perchè non stroncare il fenomeno delle frodi assicurative, se a ogni mezzo pubblico ha una frequenza sinistri superiore di 10 volte a quella del totale dei mezzi circolanti e se le pattuglie dei vigili devono assistere il più piccolo tamponamento, come prevede il regolamento comunale, pur di evitare risse ed estorsioni?

Dove sono i grandi interventi di mobilità che tutte le città hanno sviluppato negli Anni 80-90, creando corridoi a scorrimento veloce, parcheggi pubblici diffusi, metropolitane leggere ed aree residenziali semipedonalizzate?

Dov’è la gestione esternalizzata dei parcometri, che permetterebbe di aumentare notevolmente il personale di pattuglia?

Lo stato dell’arte, con iniziative sviluppate con il concreto apporto finanziario della Fondazione ANIA, prevedono, oltre agli etilometri, la creazione di un centro di elaborazione dati sugli incidenti stradali, attività di educazione stradale rivolte ai giovani delle scuole e una campagna di informazione sulle corrette modalità di trasporto di neonati e bambini in auto.
Inoltre, prevede di incrementare il ripristino delle striscie pedonali, dato che, nel 2008, ne erano state ripristinate poco più di 250.
Intanto, Roma è una città sempre più lenta, oltre che pericolosa, con persone che trascorrono anche più di 4 ore al giorno in auto o sui mezzi pubblici per recarsi al lavoro, sottraendo questo tempo alla famiglia ed a se stessi.

Non è un caso che Sandro Salvati, presidente della fondazione Ania, abbia ricordato alla nostra classe politica ed a tutti gli italiani che “se si vuole che questi lutti e costi sociali diminuiscano è fondamentale che in Italia nasca una nuova cultura delle regole”.

Questo è tutto.

originale postato su demata

Alemanno, Roma ed i nostalgici

26 Apr

Durante la notte tra Pasqua e Lunedì in Albis, qualcuno ha saldato ad un ponte una grossa insegna metallica con la scritta  scritta «Work will make you free», ovvero «Arbeit macht freì» come all’ingresso del lager di Auschwitz. Abominevole: come dire “ci siamo ripresi la città, vi è rimasto solo questo quartiere”.

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha, ovviamente, fatto rimuovere l’oggetto e ha dato dei «pazzi scellerati» agli autori, senza spiegare come sia possibile saldare di notte un’insegna, lunga ben 4 metri e non incappare in almeno un’autopattuglia.

Come se fossero casi isolati, in una città dove il giorno prima erano apparsi manifesti in diversi quartieri con fasci littori e foto d’epoca di camerati, in armi e con il saluto romano, e le scritte  «25 aprile» e «Buona Pasquetta».

Utile anche sapere che, non appena rimossa l’insegna, è spuntato al suo posto uno striscione con le stelle a cinque punte in bella vista.

Il tutto nella capitale italiana e nella città del Papa, dopo una ininterrotta e spesso impunita serie di atti analoghi.

Tutto molto esecrabile ed indecente, ma come non comprenderne le cause? Se la Sinistra romana ha costruito solo enormi blocchi di case popolari, prima, ed enormi centri commerciali, poi, senza prendersi cura della mobilità e dell’aggregazione, è difficile evitare lo scenario di alienazione metropolitana che Roma ormai rappresenta.

Una città con mezzo milione di inquilini in “edilizia popolare”, due sole linee di metro per 4 milioni di persone su 800 kmq, zero piazze fuori dal centro storico, enormi centri commerciali che hanno cancellato i negozi preesistenti, sostituiti da sale giochi e centri estetici.

Perchè le intellighenzie capitoline non riescono a giubilare chi ha realizzato questo orrore e perchè si meravigliamo se i neonazisti ed i neoBR ci sguazzano?

Alemanno, punto e accapo?

4 Apr

Il sindaco postfascista di Roma, Gianni Alemanno, si cimenta da un po’ di tempo con il blogging, con l’apertura di “Alemanno 2.0”, aggregato tra i “fogli elettronici” dei Tea Party non si sa bene per quale affinità intellettuale con il mondo liberale.

A dire il vero, non è l’ex-ministro Alemanno a scrivere sul blog, ma il suo staff e, dunque, più che di un blog sarebbe corretto parlare di un ufficio stampa e sarebbe interessante sapere se questo staff è pagato e da chi.

Ad ogni modo, quel che conta è la sostanza dell’informazione che il sindaco di Roma intende diffondere. E qui viene il bello: basta visitarlo per comprendere che la politica romana attuale non è assolutamente all’altezza di quella che dovrebbe essere una capitale internazionale, un distretto capitolino e, comunque, una metropoli.

Oggi, ad esempio, si parla di:

“nuovo servizio di fluidificazione del traffico”, ovvero di «Stiamo facendo un grande sforzo per rimettere i vigili in strada nei punti più caldi e strategici della città. Giorno dopo giorno miglioreremo il progetto, la collocazione dei vigili nei punti più critici della città, anche a seconda delle segnalazioni dei cittadini. Insomma un work in progress» … Resta da capire se parliamo di 500 solerti vigili “finora imboscati negli uffici”, di 500 anziani marescialli ormai alle soglie della pensione oppure di … 500 ulteriori assunzioni.

“chi è contro il restauro o è matto o nemico giurato di Roma”, ovvero di «Siamo riusciti a fare un miracolo e finalmente a prevedere un restauro da 25 milioni di euro, integralmente pagato da privati» … che bisognerà vedere quanto spazio e quanta invasività nel centro storico pretenderanno, fermo restante che la manutenzione del Colosseo dovrebbe essere ordinaria e non un “miracolo” e che trovassero gli sonsor per sistemare un po’ meglio le “celebri” periferie romane.

“movida: alcol a quindicenne? E’ da sciagurati!”, ovvero di «Bisogna trovare chi ha somministrato l’alcol a questa quindicenne, non è ammissibile che un minorenne trovi chi gli da dell’alcol» … che, ad esempio, può trovare in qualunque supermercato tra quelli aperti fino a tardi o tutta la notte, mentre si reca alla bolgia di Campo dè Fiori, dove da anni si tollera che ogni notte migliaia di giovani si ubriachino oltre ogni limite.

Certo, c’è da fare qualcosa per il traffico, qualc’altra per il Colosseo ed altre ancora per i giovani.

Altrettanto certamente si potrebbero ricercare sponsor anche per iniziative di aggregazione giovanile, si potrebbe trasformare il turismo a Roma in una macchina produttiva e non solo clientelare, si dovrebbero costruire dei centri direzionali e ricollocare alcuni ospedali, che è lì che si dirige il traffico in città.

Thomas DiBenedetto vuole costruire uno stadio, lo vuole Lo Tito, lo vogliono tanti … e se invece di qualche tempio del far nulla ed una marea di villini, con un sindaco all’altezza della situazione non si trovasse il modo per ricollocare polarità ed aggregazione, turismo ed ‘urbanistica e  ridare vita e dignità a Roma ed una speranza ai suoi giovani?