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Roma, il PD affonda da solo

1 Mar

Alle Primarie del Partito Democratico a Roma sono andate a votare poco più di 38.000 persone, su una base elettorale di circa due milioni di persone, di cui circa almeno un terzo vota inderogabilmente “a sinistra”.

Un vero disastro, praticamente solo un elettore di sinistra ogni 20 è andato alle primarie e solo uno ogni quaranta se consideriamo anche il centro, visto che il candidato “di scuderia” – vincitore predestinato – era Enrico Gasbarra, democristiano dal 1978 e democratico solo dal 2007.

Grande flop del Partito Democratico, dunque, ma non solo.

Infatti, caso mai, come probabile, gli iscritti del PD a Roma fossero il doppio più uno dei circa 38.000 votanti alle Primarie, si pongono un paio di quesiti contrapposti.

Siamo sicuri che l’elezione di Gasbarra sia del tutto regolare se oltre la metà degli iscritti non fosse andata a votare? E tutti costoro che non sono andati a votare, siamo sicuri che siano ancora felici di essere iscritti?

Ma, soprattutto, se un democristiano entrato nel PD solo da 4 anni è già il leader conclamato a livello regionale, che senso ha, per il Partito Democratico, allearsi con SEL ed l’IdV? O meglio, perchè mai SEL e IdV dovrebbero correre con il PD alle Politiche del 2013, rimettendoci faccia, potere e voti?

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Lazio: e queste le chiamano primarie?

17 Feb

Apro Facebook e cosa mi trovo davanti, tra la pubblicità a lato?  Un appello a votare alle Primare del PD “Marta Leonori”. Vado a curiosare e cosa mi trovo? Una signora trentaquattenne, sconosciuta ma dall’aria simpatica, con ombrellino multicolore bene in vista, che mi chiede di sostenerla “per cambiare il PD”. (link)

A parte il fatto che il PD potrebbe e dovrebbe cambiarsi da solo – senza il nostro aiuto, magari con un forte e sentito auspicio – ma … quali soluzioni al disastrato stato della nostra regione offrela nostra Marta Leonori?

Nessuna, a visitare il sito in data di oggi. Solo “l’esigenza di metterci la faccia”, lo dice lei nel breve filmato. E, diciamolo a scanso di equivoci, la faccia da brava ragazza impegnata e determinata c’è, nulla da ridire sulla persona.

E’ di “esperienza sul campo”, di “ruolo operativo”, di “mondo del lavoro”, di “capacità decisionale”, di “suburbia romana”, di “agro laziale” che troviamo poco o nulla, se non “studi universitari” e “servizio del partito”.

Infatti, “ha frequentato in quegli anni l’Ecole de commerce di Troyes, in Francia, grazie al progetto Erasmus, e ha preparato la tesi di laurea studiando alla London School of Economics. Un master in Amministrazione Pubblica.”

Come anche, “nel 2009 è stata eletta nella direzione nazionale del PD e dal 2011 fa parte del coordinamento nazionale delle Democratiche. Dal 2001 lavora alla Fondazione Italianieuropei, di cui da settembre è il direttore.”

Dieci anni nella Fondazione Italianieuropei, presieduta da Massimo D’Alema con Giuliano Amato Presidente dell’Advisory Board,  e Anna Finocchiaro, Enrico Letta, Franco Marini, Alfredo Reichlin, Gianfranco Viesti, Luciano Violante, Nicola Zingaretti nel Comitato di Indirizzo.

Altro che “cambiare il PD” … sembra proprio la candidata della “segreteria centrale” …

Tra l’altro, Marta Leonori (ingenuamente?) ricorda, sul proprio sito, come possano “votare tutti i cittadini” e non solo gli elettori del suo partito o della sua coalizione. Come non intendere che chiunque fosse “di tutt’altra sponda” o “del tutto disinteressato” è invitato a sostenerla “contro” altri suoi compagni di partito/coalizione?

E queste le chiamano primarie?

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