L’adattività si fonda sulla capacità di sfruttare a proprio favore situazioni o elementi negativi.
L’adattività è pensare positivo.
Demata
Non si può avere idea oggi di cosa sia stato allora.
Prima dell’orma di Louis Armostrong, “volere la Luna” era come dichiararsi pazzo alla stregua di Ariosto e da allora in poi “volere la luna” … ce lo siamo ritrovato nelle orazioni e nelle manifestazioni sociali come fosse un diritto universale.
Tutta colpa di quel giovanotto irlandese che al Rice Stadium di Houston, in Texas, il 12 settembre 1962 annunciò alla folla sbalordita che sarebbero andati sulla Luna: si chiamava John Fitzgerald Kennedy ed era un liberale.
“We choose to go to the Moon! We choose to go to the Moon…We choose to go to the Moon in this decade and do the other things, not because they are easy, but because they are hard; because that goal will serve to organize and measure the best of our energies and skills, because that challenge is one that we are willing to accept, one we are unwilling to postpone, and one we intend to win, and the others, too.”
Demata
Sister Rosetta Tharpe nacque in una piantagione di cotone, nell’Arkansas.
Nel 1921, sua madre si separò dal marito per diventare un’evangelista itinerante per la Church of God in Christ, un rito pentecostale cristiano, e Rosetta iniziò a esibirsi all’età di quattro anni, presentata come “Little Rosetta Nubin, canto e chitarra miracolati”.
Il 31 ottobre 1938, all’età di 23 anni, Tharpe registrò per la prima volta – per la Decca Records – sostenuta dalla “Lucky” Jazz Orchestra di Millinder con il quale aveva firmato un contratto di sette anni.
I suoi dischi suscitarono un immediato clamore: molti fedeli furono sconvolti dalla miscela di testi evangelici e musica dal suono secolare, ma il pubblico laico li amava.
La sua tecnica di suonare la chitarra ha avuto una profonda influenza sullo sviluppo del rock-and-roll, inclusi artisti come Little Richard, Johnny Cash, Carl Perkins, Chuck Berry, Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Muddy Waters, Eric Clapton, Jeff Beck e Keith Richards.
Lei fu per tutta la vita una predicatrice, ma contrasse molti matrimoni (e divorzi). Vestiva con sobrietà, ma smanicato ed aderente.
Cantava quasi in estasi mistica gli inni alla bellezza del Creato, ma ‘ondeggiava’ con il bacino mentre lo faceva.
Una strana evoluzione per una Chiesa Pentecostale ancora oggi insegna la modestia nell’apparenza, la moderata partecipazione all’intrattenimento secolare e una vita di consacrazione allo Spirito Santo.
Ma Sister Rosetta Tharpe poteva: lei era il Gospel, che significa ‘parola di Dio’ in inglese.
Dunque, a lei siamo debitori non solo per un nuovo stile musicale o per i diritti civili estesi a tutti, ma anche per quanto ha contribuito all’emancipazione della donna nella società e nella religione.
Sister Rosetta Tharpe è stata una tra i personaggi più influenti del XX Secolo.
Demata
“Il Vaticano è uno dei più grandi proprietari immobiliari italiani, con un patrimonio di almeno 115mila unità che equivale al 20% dell’intero patrimonio immobiliare italiano. … Ed intorno a queste proprietà ruota un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro l’anno legato al turismo religioso, grazie all’impiego di questi immobili come bed & breakfast ad esempio”.
Di seguito l’elenco delle entità che fanno capo alla Santa Sede e le relative proprietà nel pieno centro di Roma (per l’articolo originale e i dettagli vai a Roma Today 28 marzo 2016)
Aggiunge “Qui Finanza” del 17 maggio 2016 che “ad occuparsi di questo impero” sono in particolare due istituti operativi: “Propaganda Fide e Apsa. Governerebbero appartamenti di lusso per circa 9 miliardi di euro di valore. Molte delle 957 case di proprietà (725 sono a Roma) verrebbero poi date in affitto, e a volte vendute, a prezzo agevolato, a nomi illustri”.
Qui Finanza afferma anche che
e precisa che (Qui Finanza 18 maggio 2018)
Non è così strano se la Santa Sede da secoli e secoli si sostiene con l’attività turistica.
E Papa Francesco ha già chiarito – a chi vuol sentire – che “i conventi servono per motivi religiosi. Se invece si trasformano in alberghi è giusto che paghino le tasse come tutti gli altri”.
La domanda è perchè proprio l’elemosiniere del Pontefice, il cardinale Konrad Kajewski, ha infranto i sigilli apposti ai contatori di uno stabile i cui occupanti non avevano pagato da anni bollette della luce per circa trecentomila euro, mentre aveva ampie risorse per saldare “come tutti gli altri” quel credito maturato dagli occupanti verso Roma Capitale che la partecipa Acea al 51% , cioè verso i romani tutti.
Demata
Un esercito di opinionisti dagli Anni ’80 nega che il Clima possa variare drasticamente, come nega che abbiano un effetto disastroso cose come la sostituzione delle foreste con il cemento o delle alghe con la plastica.
E questo è quello che hanno fatto per ben due generazioni.
Non è colpa loro, ma delle scuole: un laureato in economia o in giurisprudenza o in lettere che ha studiato al liceo classico – ad esempio – potrebbe essere un professionista eccezionale ed una persona molto colta, ma comunque aver ricevuto in tutta la sua vita solo 5-6 lezioni riguardo il metodo scientifico e sperimentale, la termodinamica e la statistica, il coding e tanto altro: una decina di ore in tutto per apprendere le basi della Logica moderna e far proprie le chiavi per comprendere tutte le informazioni tecniche e scientifiche?
Tutto affidato al talento individuale ed agli interessi personali?
Figuriamoci, poi, se la copertura delle cattedre di Matematica e Scienze nelle prime medie è non di rado difficoltosa e proprio quella parte essenziale dei programmi finisce … nell’orario provvisorio delle lezioni ad inizio anno. Oppure se, come di consueto, al colloquio l’attenzione delle famiglie è incentrata solo sull’algebra e non su tutto il resto.
Peggio, l’idea che Politica ed Economia abbiano la primazia sulla Scienza e sulla Tecnica, mentre sono quest’ultime ad essere il ‘motore’ delle prime due.
Un’idea obsoleta ormai da oltre 50 anni: ogni innovazione causa ripercussioni esponenziali sulla mentalità e sulla produttività generali, la Information Technology Revolution ne è la prova a posteriori, dopo aver prodotto cambiamenti sociali, produttivi e finanziari … partendo con quattro spiccioli in un garage.
Infatti, come esistono ancora persone che rifiutano di apprendere l’uso di strumenti elettronici, ci sono ancora molte persone che continuano ad affermare le proprie ‘opinioni scientifiche’ … senza ricordare che la Scienza e la Tecnica non le prevedono: fatti, soluzioni e senza pregiudizi.
Eppure, l’attenzione per l’Ambiente non può che vertere sullo studio delle Scienze e la sua tutela non prescinde dalla conoscenza della Tecnica.
I nostri licei classici offrono meno ore settimanali degli istituti: perchè non aggiungere qualche ora di Scienze e quel minimo di Matematica che serve per capirle? Sono almeno due generazioni che se ne parla …
Demata
Javier Gamboa nell’aprile del 2018 ha ucciso a coltellate la moglie Jenny ed ha agito «sotto la spinta di uno stato d’animo molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile» e «come reazione al comportamento della donna, del tutto incoerente e contraddittorio che lo ha illuso e disilluso allo stesso tempo», con riconoscimento delle attenuanti generiche e riduzione della condanna da 30 a 16 anni di carcere.
Motivazioni e riduzione della pena molto simili a quelle della sentenza di Bologna che ha riconosciuto a Michele Castaldo le attenuanti perchè “in preda a tempesta emotiva” che lo avrebbe spinto a uccidere la ex moglie Olga Mattei.
In ambedue i casi è conclamato che non si tratta di uno spintone finito in tragedia.
Non sono omicidi preterintenzionali, cioè di quelli in cui la morte della vittima è conseguenza di percosse o di lesioni personali, per i quali … la pena è la reclusione da dieci a diciotto anni.
In ambedue i casi è stato giudicato anche il comportamento di una donna, la vittima, senza che lei potesse in qualche modo chiarire di persona, se, ad esempio, non fosse l’assassino ad essere incoerente e contraddittorio e/o ad averla illusa e disillusa.
Peggio, senza poter chiarire alla Corte se la reazione dell’assassino al comportamento della donna fosse effetto di una volontà dettata da rancore, vendetta o risentimento.
In caso di azioni molto violente, gli “stati d’animo” o le ‘tempeste emotive” che in qualche modo possano ‘giustificarle’ sono inquadrati dalla psichiatria come disturbi associati a specifiche patologie, ma nessuno dei due assassini sembrerebbe esserne affetto.
Soprattutto, nessuno racconta di accertamenti tecnici a conferma di un ridotto “potere di controllare i propri impulsi ad agire” da parte dei due assassini, che – dunque – erano perfettamente capaci di volere.
Ma meritano tali e tante attenuanti.
Demata
Lo schiavismo colpisce sempre ceti ed etnie che si trovano in un ruolo subalterno o in posizione svantaggiata. Ad esempio, le donne straniere sole.
Nulla cambia in termini di delitti da loro subiti, se queste persone abbiano il paese contro la propria volontà o sono state convinte a partire con promesse ingannevoli: la Legge n. 146 16 marzo 2006 recita: «il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’alloggiamento o l’accoglienza di persone con la minaccia di ricorrere alla forza, o con l’uso effettivo della forza o di altre forme di coercizione, mediante il rapimento, la frode, l’inganno, l’abuso di autorità o una situazione di vulnerabilità, o con l’offerta o l’accettazione di pagamenti o di vantaggi al fine di ottenere il consenso di una persona avente autorità su di un’altra ai fini dello sfruttamento. Lo sfruttamento include, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione di altre persone, o altre forme di sfruttamento sessuale, lavori o servizi forzati, schiavismo o prassi affini allo schiavismo, servitù o prelievo di organi».
Un anno dopo, 2007, fa scalpore nelle sale cinematografiche Eastern Promises (La promessa dell’assassino) di David Cronenberg con Viggo Mortensen, un film che racconta con crudo realismo proprio una vicenda simile.
Pochi anni dopo – visto che oltre alla prostituzione anche la schiavitù domestica inizia ad essere un fenomeno di rilievo – arriva la Convenzione n. 189, “concerning decent work for domestic workers“, approvata dalla Agenzia Onu per l’International Labour Organization nel 2011 ed entrata in vigore il 5 settembre 2013 … ma solo 26 nazioni (tra cui Italia, Germania, Argentina, Brasile, Finlandia, Cile, Belgio, Portogallo, Irlanda, Svizzera, Filippine) hanno siglato la Convenzione sulla schiavitù domestica.
Mancano USA, Russia, Francia, Olanda, Svezia, Cina, Arabia Saudita, India, Iran, Israele, Canada, Messico eccetera.
Il fenomeno della schiavitù domestica si sta diffondendo nelle nazioni che non hanno siglato la Convenzione 189, Freedom United ha lanciato una petizione apposita ed diffuso un video per sensibilizzare le nostre coscienze.
La schiavitù domestica consiste nell’attrarre donne giovani e indifese promettendo loro un buon lavoro ed istruzione, e poi, approfittando del loro ingresso irregolare nel paese, usarle come donne di fatica e … come domestiche con alloggi infimi come la retribuzione.
Negare le tutele essenziali a queste donne, anzi espellerle, trattando come criminali loro e non i datori di lavoro, significa stare dalla parte di chi le rende schiave.
Demata
L’ESSERE DONNA E’ SOLO APPARTENERE AD UN GENERE DIVERSO DA QUELLO MASCHILE CON UNA SESSUALITA’, UN METABOLISMO, UNA MENTALITA’, UN COMPORTAMENTO DIVERSI E COMPLEMENTARI.
NON DIVERGENTI E NON INFERIORI.
LA DONNA E IL MASCHIO SONO AMBEDUE HOMO SAPIENS: HANNO PARI DIRITTI.
Prendimi come sono o guardami mentre vado via.
Demata
Ieri, in un luogo pubblico, mi sono trovato vicino ad un ‘parassita’, come purtroppo li apostrofano politicanti e giovinastri.
Mi ha un po’ sorpreso, nel “mio mondo” non ce ne sono ed avrebbero dovuto scomparire tutti subito dopo il 14 ottobre 1980, quando gli stessi reparti di lavoro salvarono la Fiat auto-organizzandosi contro gli scioperi voluti dalla CGIL operaista di Pio Galli e sostenuti dal segretario del PCI Enrico Berlinguer con un discorso ai cancelli della fabbrica Mirafiori.
Era lì, con il suo maglione a V rosso, i suoi capelli ingrigiti e semilunghi sul colletto della camicia, i suoi baffoni ormai spennacchiati, il solito noto quotidiano tra le mani quasi fosse il “vangelo de sinistra”, la valigetta 24ore e la giacca come se a 75 anni si fosse ancora al lavoro, il suo ceto medio-alto e … la petulante saccenza che ben conosciamo.
Uno di quelli che ci hanno lasciato in miseria e con il paese a pezzi, nonostante altri – ad esempio i loro coetanei andati all’estero e noi nati subito dopo – glielo dicessero già 50 anni fa che le loro idee erano del tutto errate.
A dire il vero, non era messo molto bene: abiti stropicciati e barba sfatta da anziano abbandonato, con i malesseri dell’età che inevitabilmente arrivano anche se si è vissuta una vita inutile senza sforzi e senza guai a passare le giornate a far chiacchiere su chiacchiere in qualche riunione.
Evidentemente, è dura essere anziani dopo una vita da egoisti, specialmente se la pensione d’oro mai prodotta e/o contribuita si consuma per finanziare l’ozio o la carriera di qualche figlio quarantenne.
Non me ne ero accorto subito, sembrava un ‘anziano’ come tanti e l’ho notato solo dopo la sua saccenza, quella di chi, come le capre o i muli, non fa altro che porre distinguo, dubbi e rinvii a qualunque fatto, idea o decisione, dopo eterni dibattiti fatti solo di parole astratte e senza un numero, timoroso come un bambino senza la sua mamma, ma ben attento alla propria rendita di posizione.
Persone – non una generazione intera – che presero in mano l’Italia quando il debito era intorno al 50% e ce la restituiscono con il 130%, arrivati quando eravamo nell’elite industriale del mondo e ci lasciano con scuole e ponti da rifare, in carriera quando le elite culturali italiane creavano il mito del Made in Italy e oggi non c’è più nulla, neanche il contratto di lavoro.
Non è solo colpa loro: sono quei figli della ripresa industriale postbellica che vennero istruiti solo alla cultura classica e preindustriale (Socrate e Aristotele, Rosseau e Marx, di poco o nulla) ed hanno vissuto in un mondo tutto loro dove le soluzioni sono dibattiti decennali senza decidere nulla.
Se gli avessero fatto studiare anche Platone, Leibniz, Kant e Schopenhauer, come accadde ad altri loro coetanei, sarebbero stati migliori, tutto qui.
E’ vero, sono loro i padri della “società del benessere e del consumismo” e di quel ‘trash’ che sta distruggendo relazioni sociali e ambiente.
Parlando senza produrre restano solo l’ozio e l’avidità, spezzando le famiglie resta una società di persone sole, inducendo allo shopping chi dovrebbe invece risparmiare, ci si ritrova solo con debiti e immondizia: solo gli stolti non lo capiscono e … non lo capiranno mai.
L’unica cosa che stanno capendo è che sono i nonni di italiani che emigrano o emigreranno, dopo che loro – nonni e genitori – tengono in stallo il Paese da tanto tempo, bloccando l’innovazione perchè poi c’è da cambiare abitudini …
Eh già, perchè quelli dopo di loro e il cambiamento che attendiamo da almeno 20 anni sono rimasti in magazzino, rimanendo oggi bypassati dalla generazione dei loro figli quarantenni. Tali padri e tali figli, però: soluzioni poche, competenze scarse, debito in crescita, chiacchiere tante. Dunque, tanti auguri ai nipoti in un’Italia povera e ignorante.
Non vogliamo a loro del male: anche loro vittime, se il il marketing di partito che li definiva avanguardia ed elite culturale ed ignorava il salto epocale creato dai loro stessi coetanei (Bill Gates, Steve Jobs, Brian Eno eccetera), che andavano in tutt’altra direzione, come gli ha nascosto fino ad oggi quello che avevano insegnato i loro stessi padri (Jung, Lorenz, Vitgoskj, Morris, Cavalli Sforza eccetera) riguardo le basi su cui si sarebbe dovuta costruire una società democratica decente.
Dunque, non facciamo di tutta un’erba un fascio quando vediamo dei capelli bianchi: impariamo a riconoscere o ricordare i segni che ancora oggi orgogliosamente esibiscono coloro che hanno rovinato l’Italia e quelli che appartengono a coloro che da sempre gli si oppongono.
Se ci sono dei “parassiti”, devono pur esserci anche i “martiri”: nella foto del corteo Fiat vedete persone che oggi sessantenni che si ribellano a chi li mandava allo sbaraglio.
E non chiamateli “parassiti”: è offensivo e ingiusto, se furono solo supponenti, incauti e ‘modellati’ da una cultura antiquata. Magari, tener conto che ci sono anche i ‘martiri’, che da 40-50 anni si battono per il Futuro …
Demata
L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) è il comitato scientifico mondiale che ha lo scopo di studiare il riscaldamento globale fin dal 1988, dopo la fusione di due organismi delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale ed il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.
Due mesi fa, l’IPCC ha pubblicato il “Rapporto Speciale sul Riscaldamento Globale di 1,5°C”, allertando che i modelli climatici prevedono forti differenze nel clima regionale se supereremo un incremento di 1,5 ° C rispetto ai livelli preindustriali, cioè la situazione attuale.
Gli scienziati sanno bene quali danni possono causare le carenze culturali di gran parte del ceto politico mondiale, nazionale o locale, che quasi mai arriva da studi e professioni tecnico-scientifici, e il Rapporto IPCC contiene un apposito “Sommario per chi fa opinione politica”, che – si spera – entrerà nel ‘programma’ di candidati e di amministratori o – al peggio – sarà di grande utilità al Popolo per individuare tra 15-20 anni i personaggi e i partiti – gli “Eletti” – che ci avranno portato al disastro.
Andiamo a tradurre questo Sommario IPCC e vediamo di cosa si tratta e di come – in sintesi – coinvolge l’Italia:
Detto questo, resta solo da chiedersi da che parte stare, visto che lo sforamento del 1,5° C è previsto per il 2030 e che la Terra sta andando verso una situazione poco reversibile con non solo il Clima, ma anche l’Umanità fuori controllo.
In altre parole, parliamo di miliardi di euro che non entreranno nei bilanci delle aziende, nelle tasche dei cittadini, nelle tasse degli stati e quegli altri che dovremo spendere almeno per contenere i danni e quelli che sarebbero da trovare per evitare il disastro.
Intanto, in Europa ci ritroviamo la Francia con i Gilet Gialli che hanno bloccato il piano energetico ‘ecocompatibile’ di Macron, mentre già nel 2016 Parigi ha sforato del 3,6% gli obiettivi sulle emissioni di gas a effetto serra.
L’Italia è nei parametri, ma entro dieci anni dovrà ridurre le emissioni di gas serra di una quantità pari a circa 50 Mt di CO2 equivalente annui, cioè alla metà delle emissioni dal trasporto stradale.
La Lega Ambiente – ad ottobre, mentre veniva pubblicato il Rapporto IPCC – ha chiesto al Governo Conte di inserire nella Legge di Bilancio – i provvedimenti utili a:
Purtroppo, la Politica italiana non sembra essersi accorta nè del Cambiamento Climatico, nè dei danni e delle spese, nè delle possibili soluzioni. Ma non siamo più negli Anni 60-70, quando problemi e soluzioni erano rimandabili ai posteri, la generazione al potere oggi avrà al massimo 60 anni quando il “Popolo” toccherà con mano cosa c’era da fare oggi.
I tempi sono corti, mezzo grado centigrado in più causerà una escalation disastrosa.
I Politici della ‘nuova generazione’ possono fare due cose: continuare così inseguendo il consenso momentaneo dei ‘like’ dei ‘seguaci’ (trad. followers) oppure iniziare a valutare cosa ne penserà di loro il Popolo tutto già solo tra 10-15 anni.
In parole povere, dal 5 ottobre 2018, qualunque candidato, amministratore, governante od oppositore che non metta in agenda le priorità ambientali … sa che sta facendo promesse che non potrà mantenere a lungo e proponendo cose che non possono avverarsi.
Ormai non è più solo una questione ‘ecologica’, bensì di energia, acqua, cibo, coesione, sicurezza e risorse finanziarie.
Demata