La Corte Costituzionale ha bocciato il referendum per l’eutanasia, come c’era da aspettarsi.
Infatti, il quesito riguardava effettivamente l’art. 579 del Codice Penale (omicidio del consenziente) e chiedeva di abrogare la norma per cui “chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni”.

Eppure, di eutanasia, di cure palliative di fine vita e di scelta del paziente non se ne è fatta parola sui Media durante la campagna referendaria, dato che … avevamo le rianimazioni piene di Novax e non era proprio il caso.
Il punto – però – è che l’eutanasia è riguarda le persone agonizzanti o incoscienti che – ricoverate – hanno lasciato scritta la loro scelta o hanno un tutore che decide per loto.
Viceversa, il pensiero di tanti era per coloro – come DJ Fabio – che si ritrovano a vivere in condizioni inumane, dopo essere stati dimessi dai sanitari, e non possono o non vogliono uccidersi da soli.
Ma l’art. 580 del C.P. non può abrogarsi, dato che l’agevolazione del suicidio può avvenire anche per omissione da parte di un familiare, di un sanitario, di un pubblico ufficiale, un religioso eccetera.
Così, in altre parole, gli italiani – ‘grazie’ al Mainstream e ai corrispettivi No-Vax – avrebbero votato per l’art. 579 del Codice Penale (omicidio del consenziente), “ma anche” per l’art. 580 del Codice Penale (Istigazione o aiuto al suicidio).
A tal punto, la Suprema Corte ha ben pensato di mettere uno stop, perché, “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili“.
Non perché questa tutela manchi nell’art. 579 del Codice Penale, che già include il riferimento a minori, infermi, sprovveduti, ricattati, minacciati e ingannati, ma perchè tra “chiunque cagiona la morte di un uomo col suo consenso” c’è anche chi agevola un ‘presunto’ suicidio per omissione …
Insomma, serviva una campagna mediatica ‘a chiare lettere’, che affrontasse il tema della Morte.
Adesso, la parola passa al Parlamento: la questione di chi muore ‘attaccato a una macchina per mesi e anni’ tocca da vicino tutti gli anziani e i malati gravi. E passa alle Regioni: la questione di sopravvive nel dolore e senza assistenza domiciliare diventa cogente la mezza età, con i postumi di infortuni e le malattie ‘congenite’ prima latenti.
I nostri eletti se ne disinteresseranno come finora fatto?
Demata
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