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Perché a Capodanno in tutto il mondo si sparano fuochi d’artificio, anche quando la data non coincide con quella cattolica / romana, anzi non cade neanche in inverno? E’ una antica e avvincente storia per quella che è una festa antica come il genere umano.
Il Capodanno è una festività istituita nel 46 prima di Cristo da Gaio Giulio Cesare, quando era dittatore della Repubblica romana, per onorare Giano patrono del mese Januarius e dio degli inizi, materiali e immateriali.
Il così detto Calendario Giuliano fu elaborato dall’astronomo egizio Sosigene di Alessandria, che ebbe la geniale intuizione di istituire gli anni bisestili (bis sexto die) per compensare la durata dell’anno solare che supera di qualche minuto i 365 giorni effettivi.
Nei secoli il suo uso si estese a tutti i Paesi d’Europa e d’America, man mano che venivano cristianizzati o conquistati dagli europei, e nel 1582 sotto papa Gregorio XIII è stato definitivamente corretto nella sua forma attuale con lo scopo di renderlo ‘esatto’.
L’inverno era chiamato dagli europei geimhredh o skammdegi (trad. giorni brevi) mentre l’estate era detta samradh o nóttleysi (trad. senza notte) ed ambedue avevano una festa di inizio, Samhain o Vetrablót (trad. primo sacrificio d’inverno) in ottobre e Beltane o Hǫkunótt (trad. prima notte di Yule) a maggio. Ambedue le ricorrenze sono rimaste fortemente radicate nel sincretismo cristiano e nelle culture occidentale e ispanica, col nome di Halloween o Día de Muertos a metà del ‘nostro’ autunno e di Valpurga o Los Mayos a metà della ‘nostra’ primavera.
Questa suddivisione e i relativi festeggiamenti li ritroviamo anche nell’India, colonizzata dagli Arya europei molto prima di Cristo, dove ancora oggi si festeggia a metà novembre il Diwali, il festival della Luce. Ed anche in Giappone, grazie alle tradizioni Jomon e poi Ainu, c’era un anno di dodici mesi e un capodanno festeggiato nel passaggio dall’ultimo (Shiwasu) al primo (Mutsuki).
L’affermazione mondiale del Calendario Giuliano e poi Gregoriano è dovuta al fatto che la scansione del tempo per cicli lunari rispondeva solo a credenze affermatesi durante il Neolitico nell’area Indo-iranica, ma non rispondeva nè alle tempisitiche (stagionali) della transumanza e dell’agricoltura nè a quelle basate la misurazione del tempo del ciclo Terra-Sole (annuali), essenziali per la sopravvivenza nell’emisfero nord e per le migrazioni.
Infatti, il calendario ebraico, infine, prevede tre diversi capodanni e, nel nostro caso, quello religioso è il Rosh haShana, che cade generalmente nel mese di settembre, come l’Enkutatash, il Capodanno etiopico.
Questo perchè l’anno lunare è circa 11 giorni più breve dell’anno solare del calendario gregoriano e questo comporta notevoli complessità a partire dalla non coincidenza delle data tra un anno e l’altro.
Ma parliamo di tradizioni spirituali che hanno radici nella Preistoria, come il ‘capodanno cristiano’ che si festeggia ogni Santo Natale, ma più o meno alla data di quando nell’Impero Romano si festeggiavano Yule e Osiride.
Le nazioni dell’Islam festeggiano il Capodanno al primo giorno del mese di Muharram, che può corrispondere a qualsiasi periodo dell’anno gregoriano, ma le nazioni turco-iraniche (Afghanistan, Iran e repubbliche centroasiatiche) festeggiano il Nowrūz, l’equinozio primaverile del 21 marzo.
Ancora oggi gli orientali (Cina, Vietnam, Penisola coreana) festeggiano il Capodanno lunare (農曆新年, 农历新年, Nónglì Xīnnián) in corrispondenza del novilunio che cade tra il 21 gennaio e il 20 febbraio, mentre dalla Tailandia al Bengala vige il Songran o Pahela Baishakh, un capodanno solare ricorrente il 14 aprile.
Per la tradizione buddista (Theravāda) il capodanno è la festa del Visakha Pūjā (Vesak), plenilunio di maggio in cui si rievoca la nascita e l’illuminazione del Buddha Shakyamuni.
Ma … che si festeggi in un mese o con un nome diverso, c’è una costante che nei secoli e nei millenni accomuna gli uomini e le donne all’inizio di un nuovo anno: la Luce, quella particolare energia che Einstein scoprì convertirsi in materia, quando rallenta molto, la ‘madre’ del nostro universo.
Luce come quella dei fuochi d’artificio che tanto amiamo … a Capodanno ancora oggi. Capodanno, mille nomi e tante date, ma una sola festa da sempre
Demata
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