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Uno dei motivi per cui CGIL e UIL hanno convocato lo sciopero generale contro il Governo Draghi è che in Italia ci sarebbe uno sfruttamento senza pudore del precariato, con una quota abnorme di lavoro a tempo determinato o di lavoro a somministrazione nelle imprese a tutti i livelli.
Eppure, i numeri di Eurostat raccolti da TrueNumbers raccontano che nel 2017 il Paese europeo con più precari era la Spagna: addirittura più di un quarto, il 26,8%, dei lavoratori, seguito dalla Polonia, con il 26,1%, e il Portogallo, con il 22%. In Italia i contratti a tempo determinato raggiungevano il 15,5% del totale, in la Francia erano al 16,8%, in Germania al 12,8% e nei Paesi Bassi al 21,5%.
Difficile credere che in soli 4 anni il precariato italiano si sia raddoppiato, superando quello spagnolo e diventando abnorme.
Demata
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