Scioperare per tornare alle pensioni retributive?

9 Dic

Da che mondo è mondo, i Sindacati dei lavoratori scioperano per ottenere più lavoro, più tutele sul lavoro, più reddito da lavoro. Non per le pensioni, che vengono maturate in base all’accantonamento contributivo e alla rivalutazione con gli interessi.

Ma non esattamente in Italia, dove la Costituzione ha – infatti – un articolo (38) specifico per i lavoratori che hanno diritto non solo alla Sanità Universale (le “cure gratuite agli indigenti” dell’art. 32), bensì “che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. … Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.”

Dunque, la Carta costituzionale italiana sancisce il diritto che all’atto del pensionamento ogni lavoratore debba mantenere lo stesso tenore di vita e se i contributi non bastano ci pensa lo Stato?
Messa così è un’idea da Paese del Bengodi, quella del sistema pensionistico retributivo, che ci ha devastato i conti previdenziali per decenni, ma ancora oggi questa sarebbe la regola, secondo alcuni partiti e sindacati.

Eppure, nel 1992-1995 la salvaguardia del sistema pensionistico retributivo era prevista solo per chi avesse iniziato a contribuire prima del 1977 (nati prima del 1960) e questo aveva una logica, vista l’inflazione a due cifre di quell’epoca e visto il balzo positivo del PIL in quelli a seguire.

Nel 2011, visto l’andazzo verificatosi per 15 anni e lo sbilanciamento dei conti Inps, il computo è diventato contributivo per tutti i redditi e l’età pensionabile in anticipo fissata da un parametro (42 anni e tot mesi). Come è possibile che ancora si tenti di applicare una salvaguardia simile a quella che doveva cessare nel 1977?

E’ presto detto.
Molti over55 hanno titoli di studio relativamente bassi e/o hanno iniziato a contribuire dopo i 30 anni: una norma che abbassa l’età pensionabile di 67 anni, agevolando il pensionamento, non desta interesse, dato che la rendita pensionistica sarebbe molto bassa, senza una integrazione dello Stato. Pensionarsi per passare al 60% dell’ultima retribuzione, magari anche meno?

Se ci dicessero a chiare lettere questo, sarebbe evidente che lo strumento dello Sciopero Generale annunciato da CGIL e UIL è inappropriato, a meno che … non intendano tutelare il diritto per tutti (anche tra 30 o 50 anni) di andare in pensione a 62 con il 70% dell’ultimo stipendio (tipo Quota 100, insomma).
Ce lo diranno a chiare lettere, secondo voi?

Demata

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