Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità inizia, finalmente, ad ammettere che il Covid-19 può trasmettersi per via aerea, il Governo Conte annuncia “controlli a tappeto su docenti e bidelli, a campione sugli studenti. In 15 giorni servono 2 milioni di test”.
E dire che a differenza dell’OMS, l’Istituto Superiore di Sanità italiana aveva fatto centro già mesi fa (Rapporto Covid 5/2020), indicando “alcune azioni e raccomandazioni generali da mettere in atto giornalmente nelle condizioni di emergenza associate all’epidemia virale SARS-CoV-2 per il mantenimento di una buona qualità dell’aria indoor negli ambienti di lavoro”:
- “Garantire un buon ricambio dell’aria in tutti gli ambienti dove sono presenti postazioni di lavoro e personale
- L’ingresso dell’aria esterna outdoor all’interno degli ambienti di lavoro opera una sostituzione/diluizione e, contemporaneamente, una riduzione delle concentrazioni degli inquinanti specifici (es. COV, PM10, ecc.), della CO2, degli odori, dell’umidità e del bioaerosol che può trasportare batteri, virus, allergeni, funghi filamentosi (muffe)
- Il ricambio dell’aria deve tener conto del numero di lavoratori presenti, del tipo di attività svolta e della durata della permanenza negli ambienti di lavoro.” (ndr. ci sono Norme UNI apposite)

Classi pollaio – Foto ANSA
Ed anche il Rapporto “Scuole Aperte” del Politecnico di Torino andava nella stessa direzione, consigliando di raddoppiare la cubatura di spazio (e aria) disponibile per alunno (circa 10-12 alunni per aula).
Infatti, il tipo di attività svolta nelle aule scolastiche è ‘sensibile’, dato che si fonda sulla parola, cioè sull’emissione di aerosol.
Viceversa, cosa comporta la decisione di ‘controllare’ il personale scolastico ed a campione gli alunni, secondo un ‘metodo italiano’, visto che in Germania e altrove le scuole d’infanzia sono attualmente aperte senza questi parametri?

Classi pollaio – Foto Professioneinsegnante
Ad esempio, con il diverso ‘metodo italiano’ nelle scuole:
- andranno prima censiti dal datore ed esentati dall’Inail i lavoratori ‘fragili’?
- sarà garantita l’areazione adeguata delle aule in base al numero dei presenti e delle attività svolte?
- i controlli verranno ripetuti ogni settimana, per avere relativa certezza?
- quale sarà l’esigenza di supplenti a loro volta testati, per sostituire il personale positivo?
- in caso di ‘presunti’ infetti le classi verranno messe in quarantena domiciliare?
- per ogni tampone positivo ‘in classe’, la ASL avvierà automaticamente la filiera dei controlli sui gruppi familiari del personale e degli alunni?
- tra docenti sostituiti con docenti e classi in auto-isolamento, senza un progetto DaD organico e funzionale, come saranno garantite la continuità della didattica e l’uniformità della valutazione?
- se la metà degli edifici già oggi non ha l’agibilità sanitaria ‘ordinaria’, la previsione ‘realistica’ è quella delle “scuole da campo”, come in Francia?
- la scelta delle “scuole da campo” è migliore e/o più economica di quella di installare aspiratori di aria (tipo quelli dei vivai) e restare tutti nelle aule attuali?
Demata
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