Secondo il VI Rapporto Ispra, a Roma circolano 706 autoveicoli ogni mille abitanti (2 864 047 secondo Istat), cioè circa 2 milioni di autoveicoli che tendono a concentrarsi nel Centro Storico e nei quartieri attraversati dalla bretella della A24, oltre che in alcuni punti del Grande Raccordo Anulare.
E gli automobilisti di Roma in media trascorrono 1 ora e 29 minuti al giorno in automobile a una velocità di 30,9 km/h percorrendo «solamente» 12.425 chilometri l’anno, cioè una media di 34 km al giorno (Osservatorio UnipolSai sulle abitudini al volante degli italiani nel 2014).
A far due conti, salta fuori che tra i chilometri percorsi ed il tempo totale ‘mancano’ una ventina di minuti e, infatti, secondo il TomTomIndex 2014, ogni giorno gli automobilisti romani perdono 24 minuti fermi negli ingorghi, considerando due spostamenti di mezz’ora l’uno al giorno.
Secondo i parametri monitorati da TomTom, in Europa, solo Mosca, San Pietroburgo, Bucarest e Varsavia stanno peggio di Roma ma, a livello mondiale, anche Pechino ci supera. Ma a parte il tempo e la salute che sprechiamo, quanto ci costa tutto questo?
Secondo diversi computer di bordo, i consumi a fermo di veicoli a benzina /diesel si aggirerebbero intorno ai 0,5 litri per ora ad autovettura ferma.
In poche parole se di media 2 milioni di veicoli sprecano ogni giorno 24 minuti di carburante, in un anno fanno quasi 150 milioni di litri di benzina /gasolio gettati al vento ogni anno per un valore oltre 200 milioni di euro.
Quanto a gas di scarico e polveri varie, 34 km percorsi giornalmente da 2 milioni di autoveicoli Euro IV immettono nel cielo di Roma decine di migliaia di metri cubi di anidride carbonica ed oltre una tonnellata di polveri sottili (mappa interattiva) per non parlare dei composti azotati (mappa interattiva) oltre il limite un po’ dovunque secondo i dati di RomaAriaSalute.
Ogni giorno.
P.S. I dati di RomaAriaSalute dimostrano anche come vi sia un’intera cittadina di medie di mensioni che si sposta dall’hinterland tiburtino verso il centro: come sarebbero oggi le cose con le direzionalità da trasferirsi negli Anni ’80 al sempre rimpianto SDO (od ancor prima all’EUR) ?
Demata
Rispondi