Alla Leopolda5 sono annunciati tanti ospiti le cui facce e i cui curricula ci racconteranno la credibilità e le intenzioni di Matteo Renzi, in vista dello scontro che si acutizzerà da gennaio in poi, nel partito e nel paese.
Ad esempio, tra i renziani rampanti, ci sarà anche Edoardo Fanucci, ex sindaco di Montecatini Terme e autore della Webtax che impone di acquistare servizi on line solo da fornitori ‘italiani’ … immancabilmente dotati di partita Iva. O Silvia Fregolent, il cui impegno in questi due anni è consistito in una solerte presenza in Parlamento ed in voti espressi sempre secondo direttiva di partito, oltre ad una proposta di legge per … semplificare le cremazioni, che la vede prima firmataria.
Ci sarà anche la ex comunista Lorenza Bonaccorsi da Roma che il 5 febbraio scorso affermava che “il rilancio di Alitalia è strategico per l’intero sistema Paese, per l’economia di Roma e del Lazio e, come veniva ricordato, per lo scalo di Fiumicino”, mentre … è la Lombardia ad avere 12 milioni di abitanti. O Luigi Famiglietti, sindaco di Frigento e primo firmatario di un disegno di legge … per la realizzazione di una rete della mobilità dolce nonché per la tutela e la valorizzazione del patrimonio stradale e ferroviario in abbandono.
Alla Leopolda5 ci sarà anche una bella fetta di governo, come Andrea Orlando, ligure spezzino, che è il ministro della Giustizia coinvolto nel caso del consigliere CSM con titoli carenti) ed era ministro dell’Ambiente nel governo di Enrico Letta, durante il quale si sarebbe ancora potuto intervenire per prevenire il disastro di questi giorni in Liguria.
Ci saranno anche Graziano Del Rio, prodiano già sindaco di Reggio Emilia e da qualche anno consigliori politico dei premier di sinistra per gli affari regionali e Giuliano Poletti, ex leader della LegaCoop ed oggi ministro del Welfare anche se di welfare non parla mai e ministro del Lavoro anche se di lavoro se ne occupano altri. Giusto per chiarire quali lobbies hanno diritto ad un posto al sole … se governa la sinistra.
Intanto, quasi per convalidare il dubbio, Corsera annuncia che ci sarà anche Rossella Orlandi, direttore generale dell’Agenzia delle Entrate … e che parteciperà anche Mike Moffo l’esperto di comunicazione politica di Barak Obama, che ha ricoperto ruoli di deputy field director nelle due campagne presidenziali di Obama del 2008 e del 2012 ed è in Italia, ospite del nuovo think tank progressista OpeNetwork.
O Roberta Pinotti, cresciuta negli scout dell’Agesci e ministro della Difesa, che alla Festa dell’Unità del 7 settembre scorso annunciava la possibilità di utilizzo dei droni italiani contro l’Isis – «abbiamo deciso di dare le nostre armi a chi si deve difendere» – mentre ad oltre due anni dal sequestro dei nostri marò in India precisava che «auguro si possa aprire un dialogo col nuovo governo indiano, altrimenti c’è la strada dell’internazionalizzazione con il coinvolgimento dell’Onu» … questioni di priorità.
Dunque, il partito che Matteo Renzi vorrebbe con se ha delle caratteristiche ben delineate:
- sudditanza dalle lobbies della Information Technology mentre persino Microsoft sta cercando di spostarsi in Europa a causa delle politiche obamiane di controllo del Web
- predominio della provincia profonda e padronale sulle grandi aree urbanizzate, mentre la metà dei giovani italiani vive in Lombardia, Campania e Sicilia
- centralità dell’asse tosco-emiliano e dereguation del lavoro senza corrispettivi ammortizzatori sociali, alla stregua di tanti ‘soci’ delle Coop
- scarsa presenza /rappresentatività del Settentrione e del Meridione, dove vivono quasi 3/4 degli italiani, anche se questo è un problema del Partito Democratico nel suo complesso
- forte propensione per il controllo sociale e la fiscalità a fronte di una assenza di politiche nazionali o infrastrutturali
Nulla dunque che abbia a che vedere con Silvio Berlusconi e ancor meno con il Centrodestra, bensì la prosecuzione dell’egemonia del Piemonte, della Toscana, dell’Emilia e di Roma Capitale che tanti danni hanno causato al nostro Bel Paese, credendo di portare a se risorse, professionalità e mentalità che ben attecchivano altrove e di trattenerle nel tempo, pur mantenendo equilibri sociali e interessi finanziari risalenti alla fase peggiore dell’Evo Moderno.
Dunque, non potremo meravigliarci se tra un anno o due ci troveremo con un exploit dei partiti collegati al Fronte Nazionale francese.
Non è un caso che il giovane Renzi sia sostenuto – nel partito – dalle regioni più anziane d’Italia, cioè nel Piemonte, in Emilia, in Toscana e in Liguria, dove almeno un terzo della popolazione è ultrasettantenne e – durante la Guerra Fredda – era il serbatoio di voti del Partito Comunista.
Originally posted on Demata
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