Università migliori nel mondo: quali le italiane?

20 Ago

Ogni anni, l’ateneo Jao Tong di Shangai pubblica l’Academic Ranking of World Universities (Arwu), una sorta di classifica generale mondiale dei migliori 500 atenei.
Tra questi sono solo 21 gli atenei italiani, nessuno è tra i 150 migliori in assoluto.

Tra la 201° e 300° posizione troviamo il Politecnico di Milano e l’Università di Firenze, in penultima fascia (301-400) ci sono la Normale di Pisa, Milano Bicocca, Federico II di Napoli, Roma Tor Vergata. In fondo classifica, tra le ultime 100, c’è anche l’Università Cattolica, con quelle di Cagliari, Ferrara, Genova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia e Trieste, tutte ben precedute da facoltà africane, asiatiche e latinoamericane.

Questo lo stato dell’arte.

Riguardo la Medicina, solo MIlano e Torino figurano tra le prime cento, Napoli, Firenze, Genova e Bologna tra le prime 200, mentre Roma si colloca nella parte bassa della classifica. Non è azzardato ipotizzare che l’elevato costo della Sanità italiana sia correlabile ad una formazione obosoleta o pregiudizievole e poco manageriale.

Riguardo Storia e Sociologia, nessuna università italiana figura entro i primi 200 atenei: siamo superati persino dall’University of the Witwatersrand nel Sudafrica e da quella australiana di Wollongong. E’ sotto gli occhi di tutti – nel nostro paese – quali possano essere le conseguenze di un tale ‘vuoto’ sull’informazione giornalistica, sulla politica e sulla formulazione e l’attuazione di norme e leggi, sulla formazione e selezione del personale pubblico, sulla formazione dei docenti.

Nelle scienze ce la caviamo, con Milano, Pisa e la Sapienza tra 76 e  100 in matematica, con Bologna al 50° posto e Padova tra il 51° e il 76° per la fisica, con Bologna e Firenze per la Chimica e Milano per la Biologia tra la 100° e la 150° posizione. In ingegneria il Politecnico di Milano è tra i primi 100 atenei, mentre quello di Torino si colloca tra i primi 150 insieme all’Università di Milano e Roma, con la Sapienza, rientra tra i primi duecento. Il problema è che questi (pochi) cervelli spesso li regaliamo all’estero o li teniamo precari fino ad età avanzata.

In Economia, solo Milano vede la Bocconi tra i primi 100 e la Statale entro la 200° posizione. E i risultati sull’economia e la finanza italiana si vedono.

Delle tante blasonate facoltà umanistiche, nessuna traccia. Non a caso c’è in Italia – ancora oggi – un filone di pensiero che considera gli studi universitari come una mera forma di acculturamento.

Morale della favola, se non siamo ancora un paese di ignoranti ci manca poco.
Se dobbiamo lagnarci dei nostri partiti o dei nostri media, dovremmo ancche prendercela con chi forma ‘la classe dirigente’.
Se volessimo processi e cure efficienti, dovremmo prima metter mano ai luoghi – fuori classifica – dove formiamo medici e giuristi.
Se volessimo dei giovani ‘migliori’, dovremmo verificare prima la ‘qualità’ di chi gli fa da insegnante.

Originally posted on Demata

 

 

2 Risposte a “Università migliori nel mondo: quali le italiane?”

  1. demata agosto 20, 2014 a 12:53 PM #

    Infatti, nelle materie tecnico-scientifiche ce la caviamo. E, comunque, io come lei abbiamo una laurea ‘di altri tempi’, se raffrontata all’attuale.
    Ai miei tempi si portavano all’esame (N.B. dimostrate con equazioni differenzali e non con matrici) le equazioni di Keplero, Einstein e Planck.
    Dia un’occhiata ai libri di testo italiani odierni … e non solo scientifici … dia un’occhiata (vivendo in Germania) a cosa raccontano i nostri testi di storia, geografia e biologia …

  2. oreficemichele agosto 20, 2014 a 11:25 am #

    Salve. Mi sono laureato in ignegneria meccanica a Bologna, quasi 20 anni fa. Oggi lavoro in Germania da quasi 4 anni. Ho visto tate volte questa serie di classifiche e mi chiedo sempre la loro utilità. Nella mia vita lavorativa ho avuto a che fare con tante culture diverse e ingegneri di nazioni diverse : americani, francesi, tedeschi, indiani, cinesi, senegalesi. Posso affermare con certezza che la mia laurea, il mio ercorso formativo mi ha dato un’apertura menatale molto ampia permettendomi di passare da calcoli di statica, cinematica,resistenza dei materiali, tecnologia dei materiali, ecc… cosa che invece per le controparti di altri paesi non è possibile e che fa si che le aziende abbiano specialisti per questi ruoi.

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