Il 50% della corruzione europea è Made in Italy, con un volume di ‘affari’ nell’ordine dei 50 miliardi di euro.
Una corruttela che passa attraverso un sistema di reato, di giudizio e di sanzione a dir poco farraginoso – secondo l’UE fatto ad arte – che poggia su una percezione radicata: l’80% degli italiani è convinto che ‘con le mazzette si ottengano risultati, che il sistema vada così.
Più o meno il 2% del nostro PIL, 10 volte il gettito dell’IMU, quanto basterebbe per pensionare tutti a Quota 96 e garantire un salario minimo, … per sanare i debiti della pubblica amministrazione.
Anche in questo caso l’UE ha da ridire ed anche in questo caso dopo attese decennali. Arriverà una multa milardiaria per l’Italia e continueremo a strangolare aziende e sviluppo, incrementando la quota di disoccupati o esodati.
L’indicazione che arriva dall’Europa è – dunque – quella di semplificare e attualizzare il sistema dei reati e delle pene, ma soprattutto i sistemi ispettivi della Pubbliche amministrazioni. Inoltre, arriva anche una precisa indicazione a ‘spendere’, almeno saldando i debiti dovuti alle imprese ed alimentando ripresa e occupazione, oltre agli effetti della Riforma Fornero che vanno contenuti.
Intanto, i nostri Politici ci raccontano che la ripresa può essere alimentata dalla lotta ‘all’evasione’ ed agli ‘sprechi’: sembra che non servano riforme strutturali.
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