SuperMario ed i nomi degli irresponsabili

9 Gen

Secondo Mario Monti, «alcuni irresponsabili avevano portato il Paese a una situazione grave».
Vero, verissimo, ne siamo convinti tutti, anche se non ne conosciamo i nomi, non almeno con la certezza che può avere un economista di tale portata che di ‘professione’ fa il premier e che ha accesso a tutti i documenti della Repubblica, inclusi quelli secretati.

E’ giusto, opportuno, indispensabile che Mario Monti faccia i nomi e che li faccia subito.

I motivi sono diversi e tutti particolarmente importanti.

Innanzitutto, il nostro diritto ad essere informati, specialmente se parliamo dei nostri soldi, delle elezioni che si avvicinano, ma anche del dovere a presentare denuncia che spetterebbe ad ogni pubblico funzionario – non solo in Italia, ma dovunque – al sol dubbio di ‘irresponsabile gestione della cosa pubblica’, specialmente se ciò comporta rischio per l’erario.

Inoltre, l’esigenza sistemica di conoscere le vere cause della crisi attuale, se dovuta a problemi strutturali oppure alle speculazioni della Germania ‘pro domo sua’ o anche qualche grava furbata od ingenuità di qualcuno dei tanti VIP nostrani del tutto indegni od incapaci di ricoprire la funzioni che hanno o stanno ricoprendo.

Infine, il buon nome di Mario Monti, dato che chi lancia accuse senza provarle, de facto si ritrova a millantare. E, cosa non da poco sotto elezioni, il buon nome dell’ex ministro dell’economie e delle finanze, Giulio Tremonti, oggi candidato con una propria lista, che quanto meno avrebbe dovuto vigilare e/o contrastare questi «alcuni irresponsabili». Ma anche il buon nome del compianto Padoa Schioppa, di Romano Prodi e del Partito Democratico che li sostenne, se, ricordiamolo, annunciarono l’esistenza di un ‘tesoretto’, che forse non c’era, o le stabilizzazioni delle pensioni Amato-Maroni, che secondo Fornero furono, invece, perigliosamente carenti.

Ha ragione l’egregio professor Monti: ci sono  (stati) nelle istituzioni “alcuni irresponsabili”. Ce ne siamo, a nostre spese, accorti tutti.
Visto che lo riconosce pubblicamente, però, sarebbe suo preciso dovere rendere pubblici i nomi ed i fatti: la seconda carica dello Stato – come lo è un presidente del Consiglio dei Ministri – se lancia accuse, deve qualificarle e contestualizzarle.

originale postato su demata

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