La scelta dei candidati della coalizione che si raccoglierà intorno al Partito Democratico italiano non potrebbe essere più facile, dato che la ‘base’ chiede competenza, trasparenza, autorevolezza. Tutte qualità di cui ‘da sempre’ la Sinistra fa vanto e sfoggio in convegni, sottoboschi di governo e passerelle mediatiche.
Ed, invece, ci ritroviamo con tre candidati che queste qualità proprio non le hanno.
Infatti, quanto a competenza, nessuno dei tre è andato oltre la governance di una regione disastrata (Vendola in Puglia), di un comune capoluogo di una regione privilegiata (Renzi a Firenze), di una comunità montana arricchita dai fondi UE (Bersani in Emilia).
Quanto alla trasparenza, staremmo parlando sempre della Puglia dagli assessori in galera e dai conti che traballano, della Toscana e della fascia appenninica post democristiana e ‘comunque’ consociativa, della Valle Padana agroalimentare e logistica che si arricchisce sui danni ed i disastri del Meridione che non decolla.
Arrivando all’autorevolezza incappiamo nel de profundis, con un Bersani e la segreteria post-bolscevica di partito, con Vendola ed i suoi principi astratti con cui la gente non può sfamarsi, con Renzi che puntualmente tenta di risolvere tutto con qualche battutaccia.
E ve l’immaginate voi uno dei tre presentarsi al gotha dela politica internazionale in nome dell’Italia, accampando un minimo di credibilità?
Difficile comprendere dove troveranno il coraggio gli italiani che si recheranno alle urne alle prossime elezioni politiche.
originale postato su demata
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