Siamo tutti Pussy Riot

17 Ago

«Qualunque sia il verdetto, noi e voi stiamo vincendo. Perché‚ abbiamo imparato ad essere arrabbiati e a dirlo politicamente». (Nadia Tolokonnikova, leader del trio Pussy Riot)

Secondo la corte presieduta da Marina Syrova, la ‘colpa’ è di aver cantato una canzone «blasfema, insultante» nella cattedrale moscovita del Cristo Salvatore, commettendo una «grave violazione dell’ordine pubblico, disturbando la quiete dei cittadini e insultando profondamente le convinzioni del fedeli ortodossi».

Il tutto perchè, 21 febbraio scorso, Nadezhda Tolokonnikova, 22 anni, Ekaterina Samutsevich, 30 anni, e Maria Alekhina, 24 anni hanno cantato una ‘preghiera punk’ nella chiedendo alla Madonna di «cacciare Putin» dal potere.  Secondo i giudici il testo «esprimeva chiaramente l’odio basato su affiliazione religiosa» e l’obiettivo era quello di raggiungere «il circolo più vasto possibile di fedeli dando pubblicità» al loro gesto.

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L’accusa ha chiesto tre anni di reclusione.
Noi chiediamo la fine del regime narco-mafioso russo.  Con l’aiuto della Santissima Vergine Maria, ma anche senza.

originale postato su demata

4 Risposte a “Siamo tutti Pussy Riot”

  1. littlepaul1967 agosto 18, 2012 a 9:02 PM #

    non si fa nessuna Storia.

  2. littlepaul1967 agosto 18, 2012 a 9:01 PM #

    Non ho mai negato il diritto civile di manifestare il dissenso. Quindi mi sfugge il senso della tua sottolineatura. Nemmeno ho fatto una distinzione tra buoni e cattivi, ed anche qui non ti comprendo. Quanto a Bill Gates e Steve Jobs mi domando dove sarebbero arrivati senza idee e senza strutture che le supportassero. Che Storia avrebbe fatto Giulio Cesare senza un esercito?

    Sì certo la Storia la fanno i singoli, ma senza nessuna organizzazione

  3. demata agosto 18, 2012 a 1:53 PM #

    Il diritto a manifestare la propria opinione è un diritto essenziale dell’individuo. Il diritto a farlo pubblicamente e politicamente è un diritto civile insopprimibile.

    Progetti e strategie? La Storia non è un gioco del Risiko, con i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra.
    E la fanno i singoli uomini, non le masse o le organizzazioni: basti vedere da cosa sono partiti Bill Gates o Steve Jobs.

  4. littlepaul1967 agosto 18, 2012 a 1:38 PM #

    No non siamo tutti Pussy Riot. Io non lo sono. Capisco la naturale simpatia con chi avversa il potere, ma non vedo francamente nelle loro azioni nulla che possa realmente creare problemi a chi comanda in Russia. A parte il fatto che ora tutti paiono informatissimi sulle cose di Russia – francamente ho più di qualche dubbio -, sinceramente mi pare un fenomeno molto velleitario, senza un reale progetto nè una seria strategia. “Non pensavamo di essere condannate“ è stato il loro commento di ieri. Mi pare che questo la dica lunga su quanto manchi la coscienza. per le conseguenze delle. proprie azioni , grave mancanza per chi fa politica. Dalle azioni spettacolari dei Voina allo scontro. frontale col potere ce ne corre. Le Pussy spariranno presto nel dimenticatoio della. storia, schiacciate da un progetto più. grande di loro.

    condannatw

    progetto ed una stategia

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