Il dato nazionale dell’affluenza alle urne è di un calo di 7 punti, al 66,9%, rispetto alla scorsa tornata.
Un dato apparentemente contenuto, ma, in realtà, “significativo”, dato che parliamo di tante piccole località, dove campanile, fazione e politica sono in piazza e sono l’argomento di ogni giorno dopo altro giorno.
I dati separati dei maggiori comuni sono viceversa più significanti, anche in luce di una effettiva valutazioe di “chi abbia vinto e chi perso”.
N.B. I dati sono quelli diffusi da La Repubblica on line e riferiti alla chiusura dei seggi.
Le prime conclusioni che possono trarsi sono:
- la Lega di Maroni tiene? Sembra proprio di si.
- in Sicilia i dati di minore affluenza sono sostanzialmente uniformi e preoccupantemente alti. Spinte autonomistiche, nuova strategia di Mafia, enorme malcontento?
- nelle quattro regioni più ricche,la fuga dalle urne è significativa, nonostante siano le meno colpite dai tagli ed, in proporzione, dalla disoccupazione. E’ il minor consumismo, ovvero una richiesta generale di sobrietà, che scontenta “certi” elettori?
- in Campania – vista la disaffezione verso i partiti tradizionali, dimostratasi per le elezioni scorse a Napoli – la ‘buona’ affluenza alle urne (solo -4%) potrebbe preludere ad un forte cambiamento in ottica meridionalista
originale postato su demata
non basta dire che vi sia un calo di percentuale dei votanti rispetto alla precedente tornata e limitarla ad un numero; si vorrebbe sapere quanti siano gli aventi dirittto al voto e quanti effettivamente hanno votato nei singoli comuni. grazie
Sono perfettamente d’accordo, ma questo è “quello che passa il governo” …