Elsa Fornero è al centro del battage mediatico e la cosa, come noto, ha dei pro e dei contro, visto che la gente presta maggiore attenzione a quanto viene detto e tende a ricordarlo.
Oggi, le agenzie battono che “la riforma del mercato del lavoro, ha detto ancora il ministro, deve essere in particolare indirizzata ai giovani che in Italia vivono un grave problema di occupazione” …
Fornero ha spiegato che “sui giovani si è scaricata la flessibilità cattiva, vogliamo rendere più dinamico il mercato del lavoro. Questo vuol dire avere più facilità in accesso e in uscita”.
Nella migliore delle ipotesi, questo starebbe a dire che la disoccupazione va (ab)battuta facendo lavorare un po’ tutti, ma un po’ di meno, un concetto non disprezzabile se non fosse che gli stipendi dei manager – ovvero dei “professori” che sono al governo – salgono sempre più su, mentre quelli degli altri no.
Nella peggiore delle ipotesi, però, quando predicato dal ministro Fornero equivarrebbe solo a più giovani “apprendisti” e meno lavoratori sopra i 55 anni, che si ritroverebbero con più facilità in uscita e pressochè nessuna chance in accesso …
originale postato su demata
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