Per alleviare il problema del sovraffollamento delle carceri, il governo Monti si accinge a varare un pacchetto di provvedimenti che farà discutere:
- detenzione presso le camere di sicurezza di polizia e carabinieri per gli arrestati in flagranza di reato ed in attesa di processo per direttissima
- depenalizzazione per i reati minori
- estensione da 12 a 18 mesi del residuo di pena che si potrà scontare agli arresti domiciliari
- estensione della reclusione domiciliare, ovvero la possibilità di scontare la pena definitiva presso il proprio domicilio.
La detenzione, in attesa del processo e per 72 ore, presso caserme, commissariati e questure non apporterà grandi benefici al sovraffollamento carcerario, ma permetterà di azzerare i costi di trasferimento per 21.000 persone l’anno.
Una misura che avrebbe dovuto esistere già da tempo e che, soprattutto, andrebbe attuata per motivi di “civiltà” e non per mera necessità finanziaria.
Se parliamo di reati “minori”, va subito precisato che il codice non ne fa distinzione e che sono, nella sostanza, quelli che generano minore allarme sociale. Ed anche in questo caso, ricordando che la proposta era stata avanzata dal PdL, prendiamo atto che si tratta di una misura che avrebbe dovuto esistere già da tempo e che, soprattutto, andava attuata per motivi di “civiltà” e non per mera necessità finanziaria.
Bene depenalizzare gli spinelli e l’immigrazione clandestina, male se si trattasse di frodi fiscali o di sfruttamento della prostituzione.
Quanto alle altre due misure, dobbiamo ricordare che consistono in un’ampia estensione della detenzione domiciliare senza braccialetto elettronico, con un obbligo di firma spesso neanche quotidiano e con affidamento ai servizi sociali.
In un paese che “vanta” due milioni di disoccupati, “garantire” un lavoro (socialmente utile) a chi delinque appare come un vero paradosso.
Senza contare che, in breve tempo, una buona parte dei detenuti rilasciati si ritroverebbe nuovamente nei guai con la legge, come le statistiche sugli indulti dimostrano.
A proposito di indulti, se non fosse che si tratta di arresti domiciliari in vece di scarcerazione tout court, le proposte del governo ad un indulto somigliano, anzi lo estendono agli anni a venire.
Carceri sovraffollate? Costruiamone di nuove.
originale postato su demata
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