“La manovra è pronta. Vale 24 mld, 20 al netto della delega fiscale. E’ confermato l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, attraverso “una politica di rigore, equita’ e sviluppo”, con “interventi solidi e strutturali”.
Arriva una stretta sulle pensioni, con l’estensione del contributivo per tutti, la flessibilità in uscita fra 63 e 70 con fasce diverse per uomini e donne, un incremento dell’anzianità a 42 anni per gli uomini e 41 per le donne. Previsto, sul fronte delle imprese, il taglio dell’Irap sul costo del lavoro.” (ADN-Kronos)
Una politica di rigore, equità e sviluppo?
“Non siamo d’accordo. La manovra grava solo su lavoratori e pensionati”, questa la reazione dei Sindacati, che secondo Mario Monti: “E’ stato un incontro positivo e di incoraggiamento“.
Ecco perchè era tutto così segreto ed ecco perchè gli ultimi ad essere informati saranno i parlamentari che dovranno approvare la manovra: ancora pensioni d’annata, pochi tagli alla politica, tanti sgravi per le aziende, ancora sprechi e luoghi comuni.
Monti vuole consegnare alla prossima legislatura un’Italia più vecchia e più rassegnata, meno curata e meno tutelata, più libertista ed ancor meno liberale, ma … con i conti a posto, anche a costo di una recessione devastante ed una disoccupazione giovanile da paura.
Tanto saranno i partiti, a partire dal 2012/2013, a dover gestire la recessione ed i fallimenti delle piccole aziende, le proteste di piazza e l’esasperazione della gente, la fame per chi già adesso non ce la fa e la disperazione delle famiglie dei malati. E dire che questo è il governo con la più alta densità di cattolici dal Dopoguerra ad oggi che governa con l’indispensabile appoggio del Partito Democratico …
Intanto, di nuova legge elettorale, come al solito, non se ne parla e, senza quella, possono andare avanti per un bel po’.
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originale postato su demata
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