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Eurozone: va changer le budget de l’Etat

1 Dic

Alors que les Monti gouvernement se prépare à soumettre au Parlement un plan financier pour 200 milliards d’euros, malgré la possibilité que la récession va submerger tous, une voix de bon sens vient de Francfort.

Nous avons besoin d’une structure équilibre unique feuille, comme la BCE est unique. Il est Mario Draghi sur la parole, gouverneur de la Banque Centrale Européenne.

«Un des objectifs est urgent de parvenir à un système d’imposition de l’Union européenne».

Un «signal important», qui, comme ce blog a longtemps appelé, permettra de surmonter le  obsolètes du le système public d’équilibre financier , qui caractérise l’Italie et la France. Les pays où la rigidité de la dépense et l’imprévisibilité des budgets publics sont «normales», avec la lenteur de la dépensela complexité de étapes de la procédure.

Une réforme qui va toucher, de façon prévisible, les traités européens et la soi-disant «pacte fiscal», mais, surtout, aura un impact non seulement sur les systèmes budgétaires nationaux et locaux, mais aussi sur le contrôle financier et d’audit, comme le processus , judiciaire ou extrajudiciaire, qui sera suivie pour les déficits et dettes publics.

Une révolution, si elle s’enracine dans les pays latins, où, jusqu’à présent, le pouvoir discrétionnaire accordé aux fonctionnaires publics a toujours été «négative» plutôt que «proactive».
Un système de castes où qui rien ne change (et n’avez pas dépenser ou produire des ressources) est récompensée et ceux qui ont vraiment de gérer sont cent fois vérifié.

Un monde où il est presque un péché d’innover et de s’améliorer. Un monde qui doit changer.

d’origine affiché sur demata

Draghi, bilancio unico per l’Eurozona

1 Dic

Mentre il governo Monti si appresta a sottoporre al Parlamento una finanziaria da 200 miliardi, nonostante la possibilità che la recessione travolga tutto, ecco una voce di buon senso che arriva da Francoforte.

E’ necessaria una “struttura di bilancio unica, come è unica la Bce”, queste le indicazioni che arrivano da Mario Draghi, governatore della Banca Centrale Europea.

Uno degli obiettivi è arrivare all’unione fiscale.

Un “segnale importante”, che, come questo blog chiede da tempo, porterà al superamento del sistema ordinativo che caratterizza Italia e Francia, dove rigidità della spesa ed imponderabilità dei bilanci pubblici sono la norma, insieme alla lentezza procedurale nelle fasi di spesa ed attuazione.

Una riforma che toccherà, prevedibilmente, i trattati europei ed il cosiddetto “Patto di bilancio”, ma, soprattutto, inciderà non solo sui sistemi di bilancio nazionali e locali, ma anche sul sistema degli apparati di controllo e di revisione dei conti, come sulla procedura, giudiziale od extragiudiziale, da seguire per disavanzi e crediti pubblici.

Una rivoluzione, se dovesse attecchire nei paesi latini, dove, finora, la discrezionalità data ai pubblici funzionari era sempre “negativa” e non “propositiva”. Un sistema di caste dove chi non spende è premiato e chi fa management deve render conto cento volte, quasi che sia una colpa innovare e migliorare.

(leggi anche Disanima del debito italiano)

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Lucio Magri, un suicidio ethically scorretto

1 Dic

Il suicidio assistito di Lucio Magri, eseguito in Svizzera, è un gesto particolarmente deprecabile e per diversi motivi.

Un “non gesto”, innanzitutto, visto che Magri non è si è suicidato da solo, lanciandosi da un dirupo o attaccandosi alla canna del gas, ma ha richiesto un assistente, un boia secondo il linguaggio di una volta.
Inoltre, come scrive Adriano Sofri, “la lezione dello stoicismo, gli amici convocati, il convito, la conversazione e il commiato, resta magnifica, ma è davvero distante.” Lucio Magri non era malato terminale, ha “semplicemente” voluto determinare da se quale fosse la durata della propria vita.

Infine, non c’era qualcosa “di peggiore” se si voleva “remare contro” la causa dell’autodeterminazione dei pazienti e del diritto a rifiutare le cure.

Mi dispiace per i tanti che in questi anni hanno letto od ammirato Lucio Magri, ma il mondo è pieno di persone, magari anziane, che arrancano sotto il peso di una vita che ha poco ormai da dare.
Eppure, lo fanno.

La scelta di Lucio Magri non è affatto esemplare, quanto, piuttosto, eticamente censurabile, quantomeno per essersi fatto suicidare in un centro a pagamento.
Da un uomo che ha sempre inneggiato alla dignità ed alla libertà, ci saremmo aspettati altro.

 

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Pensioni, non solo fare cassa

1 Dic

Bloccare l’adeguamento delle pensioni alla dinamica dei prezzi non è una riforma strutturale, serve solo a contenere la spesa previdenziale, che rappresenta almeno il 40 per cento della spesa corrente italiana.
Il gettito della misura all’esame di Monti e di Fornero sarà di 3-4 miliardi di euro, se considerato al “netto” del rientro fiscale e, soprattutto, della recessione che provocherebbe.

Una misura poco rilevante, in termini finanziari, e potenzialmente devastante se andassero intaccate le pensioni sotto i 20.000 euro netti, che, secondo CGIL, si ritroverebbero con una contrazione del 5%.

Altro potrebbe dirsi riguardo un provvedimento più “soft”, ma più durevole nel tempo, come la riduzione degli indici di incremento per le pensioni superiori ai 50.000 euro annui (netto dipendente) abbinata alla triennalizzazione della loro re-indicizzazione.

In poche parole, l’intervento infrastrutturale può consistere solo nell’avviare un percorso di contenimento ed adeguamento delle pensioni che abbiano un valore almeno doppio rispetto allo stipendio “medio” di un lavoratore dipendente, mettiamo 1.200 euro al mese netti.

Resta ancora aperta, nonostante il duro intervento della Camusso, l’ipotesi che vengano penalizzati i 140 mila lavoratori, entrati nel mondo del lavoro molto presto, che rappresenteranno i tre quarti delle future uscite per anzianità per maturazione dei 40 anni di contributi, che Mario Monti vuole portare a 43 senza integrazione della pensione.

Come l’idea di portare tutti al contributivo, pur di non toccare le pensioni d’annata, cancellando 10 o 15 anni di lavoro dalla pensione, dato che le 3-500mila lire versate all’epoca oggi non valgono nulla.

Altro che meritocrazia, progettualità ed equità …

Può darsi che, alla fine, Monti e Fornero se ne convincano, mancano ancora 96 ore al Consiglio dei Ministri.
L’importante è insistere.

(leggi anche  Pensioni, quel che propone ConfindustriaPensioni inique, meglio lavorare a vita e Pensioni, quelle d’annata non si toccano e Pensioni – Fornero, pessime idee)

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