Bossi lascia Silvio: gatta ci cova

8 Nov

Piove, anzi diluvia, e la colpa è, come dovuto, del “governo ladro”. Su questo non c’è dubbio alcuno, anche se, come ci hanno dimostrato gli ultimi eventi, l’opposizione di centrosinistra ha le sue non infime responsabilità.

Quello che, però, non è chiaro, mentre Bossi si aggrappa all’attuale maggioranza “nel nome di Angelino Alfano”, è se le responsabilità di questo disastro siano da ascrivere al PdL od alla Lega od a tutti e due.

Certamente va attribuito a Berlusconi ed ai Berluscones, tra cui Alfano, il tempo sprecato per approvare leggi ad personam, non di rado incostituzionali, ma, per la restante parte del disastro, gli attori “protagonisti” sono Tremonti, Bossi e Calderoli.

Il primo, il ministro dell’economie e delle finanze, ha tartassato il paese di tasse, imponendo tagli lineari ai servizi pubblici e bloccando i fondi degli Enti Locali: economie troppe, finanza zero, potere assoluto.

Nessuna progettualità “in avanti” da parte di Giulio Tremonti, ma non solo per colpe sue: la “propositività”, in materia di finanza e riforme, doveva consistere nel mirabolante “federalismo fiscale” di Umberto Bossi e del fido Calderoli, floppato come ben sappiamo per l’inattendibilità di conti e scenari, oltre che potenzialmente dannoso al paese ed agli italiani.

Dunque, se non è proponibile un governo di unità nazionale guidato da Berlusconi (od Alfano), non può esserlo neanche uno con la Lega: sarebbe un ribaltone.

Ecco perchè Umberto Bossi, dopo aver tuonato, per mesi ed anni, sulla “amicizia con Silvio” e la “imprescinbilità dalla Lega”, si ritrova oggi a tentare il salvataggio in extremis di un governo che non c’è, piuttosto che annunciare il sostegno esterno al governo di unità nazionale.

Perchè Bossi imbocca questa strada senza uscite?

Perchè non ha alternative, ma soprattutto perchè la Lega non può altro che puntare sulle elezioni anticipate, nella speranza di avvantaggiarsi nei consensi puntando sul malcontento e sull’instabilità.

Elezioni anticipate e, forse inutili o perniciose, visto che, con questa legge elettorale, potrebbero finire con una maggioranza senza programma, mentre i mercati ed il mondo ci chiedono stabilità.

Un partito responsabile e, soprattutto, “italiano” farebbe altrimenti.

Non è solo Berlusconi che deve farsi da parte, ma anche chi, come Bossi (o Tremonti, Brunetta, Gelmini, ecc.) ha messo il proprio sugello su queste brutte ed indimenticabili pagine di Storia italiana.

originale postato su demata

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