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Torino, un esempio (letale) di cattivo welfare

1 Ott

Un anziano invalido, Vittorio Delli Carri di 74 anni, è morto per le condizioni inaccettabili in cui aveva vissuto negli ultimi tre mesi, a partire dalla fine di luglio.

La malasorte si era accanita: sfrattato con la moglie pensionata, l’unica figlia s’era ritrovata anch’essa sfrattata e senza lavoro:  ha (soprav)vissuto accampato in auto, in un parcheggio coperto di Torino, senza che avessero neanche i soldi per fare un minimo di spesa.

Solo grazie alle denunce di La Stampa, dopo tre mesi di agonia,  i servizi comunali si erano “accorti” del caso ed un ospedale l’aveva preso in carico: troppo tardi.

«Non aveva più forze – ricorda la figlia – né per stare in piedi né per stare seduto con la schiena dritta». Chissà se qualcuno pagherà mai …

E’ il secondo caso nel Piemonte in pochi mesi, dopo il pensionato sfrattato morto d’infarto, e, probabilmente, in Italia ne avvengono molti più di quanto crediamo.

Non resta che chiedersi cosa se ne facciano i Comuni e  le Onlus dei 5xmille, 8xmille, finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, fondi per il Welfare, donazioni, sponsorship e fund rising …

Possibile mai che debbano accadere queste cose con quello che viene speso quotidianamente in Italia per il Welfare?

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Napolitano, la Lega e la grottesca secessione padana

1 Ott

Napolitano interviene a difesa dell’unità nazionale con un secco “Non esiste un popolo padano. Secessione? Grottesco”, in inglese “very pictoresque”.
Il premier Berlusconi, invece di associarsi al Presidente della Repubblica, se ne lagna perchè “così il Colle ci destabilizza”, che è un po’ come ammettere che il patto con la Lega si regge sulla promessa di facilitargli la “secessione”.
Poco da ribattere o ribadire dinanzi ad una tale sacrosanta ovvietà, ma, ad insistere, ci riesce Calderoli con un esitante “Ma c’è diritto ad autodeterminazione”, dimenticando che proprio lui e Bossi, ministri per la semplificazione e per le rifome, dovevano provvedere al Federalismo con Bossi.

Ma Giorgio Napolitano non si è fermato alla secessione: “Nuova legge elettorale. Si è rotto il rapporto di fiducia elettore-eletto”, che suona come “da un momento all’altro sarò costretto a sciogliere le Camere restituendo la sovranità al popolo”.
Anche in questo caso Silvio Berlusconi getta la maschera: “Attacco pesantissimo. Non riusciranno a farci rompere con gli alleati”, come se il problema di credibilità fosse nei giochi di corridoio e non, viceversa, nei 10 anni di stallo legislativo ed infrastrutturale, di cui ben sette hanno visto al potere Berlusconi, Tremonti e Bossi.
Insiste Matteo Salvini, della Lega Nord, ricordando che “il Lombardo-Veneto ha una storia più antica di quella della Repubblica Italiana, basta aprire un libro di scuola media». Salvini ha poi richiamato l’esempio del Belgio, «dove le Fiandre mantengono i valloni assistiti e dove presto ci sarà una separazione democratica”.

Intanto, la proposta di referendum per abrogare il Porcellum ha ricevuto l’adesione di un milione di italiani (e non si capisce perchè Prodi se ne assuma indirattamente il merito).
Con il ritorno al Mattarellum ed i collegi uninominali, volge al termine anche l’abbraccio fatale di Silvio Berlusconi con la Lega per l’indipendenza della Padania, aka Lega Nord.
Il premier non sembra darsene conto o ragione tanto è forte ed interconnesso il suo rapporto con la schiera di padani (ministri e peones venuti a Roma senz’arte nè parte) che scomparirebbero con lui dalla scena politica, dato che mai sarebbero arrivati al livello in cui sono oggi senza di lui e senza la sua potente macchina elettorale.

Eppure, il messaggio del Presidente Napolitano è chiaro: bisogna andare al voto quanto prima, la popolazione è sfiduciata, le imprese pure e non riesce neanche a nominare il nuovo Governatore della Banca d’Italia, che era in agenda da mesi.
Potremmo andarci con o senza la collaborazione di Silvio Berlusconi, tutto dipende da lui: se lasciare tutto e recarsi di corsa al suo “buen retiro” oppure farsi esautorare e rischiare che qualche magistrato riesca ad arrestarlo mentre esce dal paese.

Ormai, siamo al grottesco …

Questa è la situazione e spero solo che Berlusconi voglia almeno evitarsi ed evitarci ulteriori vergone.
Sarebbe, poi, molto “patriottico”, se volesse esser proprio lui, in un momento di ravvedimento, a rispedire a casa il codazzo di mezze figure che l’ha seguito nel viatico del potere.

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