Secondo quanto riportato da La Stampa, “l’Edilizia Residenziale Pubblica può contare su un patrimonio valutabile fra i 50 ed i 150 miliardi” e “la parte dell’Edilizia Residenziale Pubblica che ha perso le finalità sociali per cui era stata realizzata, circa il 60% del totale.”
Questo significa che, solo dalla vendita delle case popolari affittate a persone che non ne avrebbero più la “necessità sociale”, potremmo racimolare dai 30 ai 90 miliardi di Euro, ovvero coprire buona parte se non tutta, la manovra che dovrà recuperare 80 miliardi in 3 anni.
Un’operazione finanziaria che sarebbe risolutiva, specie se aggiunta alla patrimoniale fissa, all’abolizione delle pensioni di anzianità, alla messa in busta paga dei TFR ed all’abolizione delle Provincie, come propone da molto tempo questo blog.
Un atto di equità e giustizia verso i contribuenti e di liberazione di risorse attualmente sprecate.
Cosa stiamo aspettando?

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Per la vendita delle case popolari occorrono alcuni anni. Percio’ nella manovra non saniamo un bel niente. Né credo che la BCE e l’UE si accontenterebbero di sapere che si é deciso di vendere. Cio’ fa parte del ‘lungo termine’. Tremonti ha detto che comprerebbe Fintecnica che poi provvederebbe alla vendita. Ma i soldi di Fintecnica entrano nel conteggio del nostro debito pubblico. Quindi l’artificio é inutile: é una partita di giro.Ci sarebbe da considerare che non tutto il patrimonio suddetto ha esaurito le sue finalità.
Mettiamo per strada, forse, parecchi poveracci e mettiamo in superstrada gli immobiliaristi
(altra speculazione del tipo di quelle passate che si sono chiuse a ricavato zero e gioia
degli amici)? La gatta frettolosa fa i micini ciechi.