Governo al mare, italiani a casa

22 Giu

Oggi, alla Camera, il discorso di Silvio Berlusconi tentava di dare nuova vita ad una compagine e ad un partito, il PdL, travolti dagli scandali e dalle inchieste, oltre che dall’illegittimità od impopolarità delle proprie leggi e dall’inefficacia dell’azione legislativa nel por rimedio ai problemi del paese.

A seguire, gli interventi dei diversi gruppi parlamentari, che erano unisoni nel denunciare le promesse tradite al Sud, la drammatica situazione di lavoratori e aziende, le inerzie e le prebende di un sistema affaristico e carrieristico, le agenzie di rating e l’Unione Europea alle porte.

Intanto, in Piazza Montecitorio si affollavano, “indignati”, i precari del sistema di istruzione nazionale, che con una laurea in tasca ed una famiglia a casa non si sa bene che lavoro dovrebbero mettersi a fare.

Arriva l’estate e saranno in tanti quelli che resteranno a casa perchè “vivono di solo stipendio” o perchè “la sanità è regionalizzata”.

Viene spontaneo chiedersi cosa sia meglio: governo al mare ed italiani a casa oppure governo a casa ed italiani al mare?

Una Risposta a “Governo al mare, italiani a casa”

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  1. Governo al mare, italiani a casa – Demata | Adelfo - giugno 22, 2011

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