Esultanza per le vittorie di Pisapia e De Magistris a Milano e Napoli, ma non troppa, almeno per ora.
I motivi per essere cauti sono tanti e diversi, come si evince dai primi ed essenziali dati.
A Napoli, vince un candidato dell’IdV, “orgoglioso di essere tra i Liberali Europei”, con il 33% dei voti esprimibili, dato che tanto fa il 65% se mezza città (50,57) non va neanche a votare.
A Milano, il candidato “moderato” di SEL vincerà con il 37% dei voti esprimibili con la Moratti al 30% ed il resto dei milanesi (un “non partito” pari al 33%) che non ha votato in ambedue le tornate.
Una giunta difficile, quella che attende De Magistris a Napoli, dove il PD e l’UDC, seppur estromessi dal ballottaggio, controlleranno quasi il 30% dei seggi e sarà interessante vedere dove andrà a collocarsi, da grande sindaco metropolitano, rispetto al “sistema partitocratico” nazionale.
Un banco di prova, quello di Pisapia a Milano, dal quale tutti gli italiani si faranno un’idea delle qualità o dei limiti di Sinistra e Libertà, giusto in tempo per le prossime elezioni nazionali.
Rispondi