Baby pensioni? In buona parte al Nord

27 Apr

Il Corriere della Sera del 26 aprile scorso pubblicava (link) un compendioso articolo di Enrico Marro sulla disastrosa situazione delle “Baby pensioni”, ancor più accentuata dal vergognoso fenomeno delle pensioni privilegiate o d’annata, di cui si parla in un altro post di questo blog.

Per capirci qualcosa di più, ho messo in tabella  i numeri pubblicati dal Corsera che connotano l’iniquità della situazione venuta a crearsi.

Infatti, a sorprendere non è tanto l’esistenza (residuale) di baby pensionati, che per altro diverse categorie di lavoratori “producono” in ogni paese, vedi docenti, militari, poliziotti eccetera.

Piuttosto, a sorprendere è l’evidente situazione di privilegio accumulatasi nel Settentrione, che dimostra come tante contrattazioni sindacali e tante leggine fossero funzionali sono ad una parte dei lavoratori e solo in determinati territori.

Chi l’avrebbe mai detto che in Friuli Venezia Giulia, come in Liguria ed in Trentino, un abitante su settanta è un baby pensionato da un ventennio ormai, mentre in Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia ve ne è uno ogni 90-100?

E come farsi una ragione dei 5 miliardi e mezzo di Euro che da quasi due decenni prendono la via del Settentrione e dei suoi “fortunati”, mentre al Sud si sopravvive ancora con la pensione della nonna?

2 Risposte a “Baby pensioni? In buona parte al Nord”

  1. ospitone51 aprile 26, 2012 a 12:38 PM #

    che schifo! quanto durerà ancora questo stato di cose?

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