Debito pubblico italiano a quota 1.869,924 miliardi euro (novembre 2010), con un incremento del 4,5 % rispetto a 12 mesi prima, visto che, a novembre del 2009 ammontava a “soli” 1. 786,7 miliardi di euro.
Almeno che i dati di dicembre non dovessero radicalmente sovvertire l’attuale, il rapporto debito pubblico/PIL italiano per il 2010 andrà a ricollocarsi tra il 121 ed il 125%.
Un ulteriore aggravamento, rispetto al già pesante 116% che fino a ieri riportavano conti, statistiche e cronache, al quale la finanza creativa della Seconda Repubblica non sembra saper far fronte.
Si conferma così la situazione paventata da Tremonti e annunciata da Draghi, con un’economia che ha bisogno di interventi infrastrutturali, visto che non è affatto normale che l’inflazione salga insieme al deficit, mentre il potere d’acquisto cada assieme all’occupazione ed al calo di produzione.
Le soluzioni? Le solite.
Dismissione di patrimonio immobiliare pubblico, privatizzazione del sistema assicurativo, contrazione della spesa pubblica, lotta all’evasione fiscale ed alla corruzione, liberazione dei territori oppressi dalle mafie, attrazione di capitali ed investimenti esteri, semplificazione amministrativa, della giustizia e dei rapporti di lavoro, risanamento del sistema sanitario.
Belle parole … un po’ come dire che non ce la faremo mai?
Il Debito Pubblico è un problema che ci vede protagonisti tutti, viene usata una gran bella dialettica per placare gli animi…
Ma tanto qual’è il problema… il Popolo “Sovrano” ha il suo Colosseo e i suoi Gladiatori a cui pensare…