Byron Moreno è un ex arbitro di calcio ecuadoriano, nato a Quito,, il 23 novembre 1969, ed arrestato, il 20 settembre 2010, all’aeroporto di New York con 5 chili di cocaina nascosta negli abiti.
Durante i Mondiali di calcio del 2002 assurse alla fama mondiale, in occasione della partita degli ottavi di finale svoltasi fra Corea del Sud e Italia, che si concluse a favore dei padroni di casa dopo un arbitraggio particolarmente anomalo.
L'indagine FIFA, molto frettolosamente, non rilevò alcun tentativo di illecito sportivo, e gli arbitri internazionali Pierluigi Collina ed Anders Frisk si premurarono di prendre le difese del collega, affermando che l'arbitraggio era stato buono.
Neanche a farlo apposta, solo pochi mesi dopo, Byron Moreno si distinse di nuovo in arbitraggi peculiari ed uno stile di vita al di sopra delle sue possibilità economiche, venne escluso ufficialmente dalla lista FIFA degli arbitri internazionali.
Pochi mesi dopo, nel febbraio 2003, Moreno fu sospeso dopo le pesanti accuse di aver truccato una partita del campionato ecuadoriano fra la LDU Quito ed il Barcelona Sporting Club, proprio mentre era candidato per le elezioni del consiglio comunale di Quito.
Se Byron Moreno avesse arbitrato correttamente Corea – Italia nel 2002, illecito sportivo o meno, probabilmente sarebbe oggi un distinto dirigente calcistico od avrebbe avuto maggior succsso in politica. Invece, è finito a fare il corriere per i signori della droga.
Non sapiamo se quella partita fu l'apice di una carriera corrotta oppure il disastro che distrugge una carriera, fatto sta che Byron Moreno è oggi un uomo del narcotraffico, ovvero l'antitesi dello sport.
Come correttamente ha fatto osservare Cristiano Panucci, uno dei calciatori italiani "vittime di Moreno", la responsabilità non fu dell'uomo piccino ma della FIFA che lo mise lì quella "maledetta" sera.
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