La misteriosa vita di Marcello Dell’Utri

1 Lug

Marcello Dell'Utri ha avuto fino al 1992 un concorso esterno ad organizzazioni ed attività mafiose: sono ben due sentenze ad affermarlo, manca solo la Cassazione.

Trattandosi di uno dei più stretti consiglieri del premier Silvio Berlusconi, per altro già condannato per frode fiscale a due anni e mezzo di reclusione, la notizia dovrebbe fare scalpore, ma questo non accade, come non accade che il senatore si dimetta, visto che avrebbe anche una sentenza a carico per tentata estorsione.

Da noi ci si chiede, al massimo per 48 ore, quanto sia strano che il senatore Dell'Utri abbia avuto rapporti con mafiosi solo fino al 1992, interrompendoli con l'entrata in politica di Berlusconi, cosa  che appare poco credibile a tanti. Un "dettaglio" che appare più che probabile se si considera che, nel mondo e non solo in Italia, molte relazioni d'affari siano cambiate a partire dal 1990, dopo la caduta del Muro di Berlino, per quanto riguarda la Politica, e l'arresto del superboss John Gotti a New York, per quanto relativo alla mafia.

Altrove,
c'erano già le opposizioni ed i media sugli spalti, mentre il Governo
sarebbe stato costretto alle dimissioni. Altrove.

Qui, in Italia, mentre la notizia del decennio è sul tavolo di tutti, le prime pagine ridondano delle giuste proteste per la "legge bavaglio" alle intercettazioni, gridando alla censura, naturally.

Eppure, almeno una domanda ci sarebbe e potrebbero porla tutti: se Dell'Utri collaborava con mafiosi senza esserne tale, a nome di chi lo faceva?

Di Rapisarda, con cui ha collaborato dal 1978 al 1981, anni in cui avrebbe avuto, come racconta Marco Travaglio, relazioni con mafiosi del calibro di Ciancimino, potentissimo ex sindaco di Palermo, Cuntrera-Caruana, che controllavano il traffico di cocaina, e Jimmy Fauci, che gestiva il traffico di droga fra Italia, Gran Bretagna e Canada?
Oppure agì per conto di Silvio Berlusconi fin dal 1963, quando lo chiamò Milano e ne fece il proprio segretario, oppure, ancora, fu infiltrato dalla mafia a partire dal 1974,  epoca in cui fu assunto lo "stalliere" Vittorio Mangano, arrestato nel 1980 da Giovanni Falcone per traffico internazionale di droga? 

Chi o quali "padroni" ebbe Marcello Dell'Utri dal 1982 al 1992, quando, nonostante avesse posizioni strategiche in Publitalia'80, veniva colto dai carabinieri in compagnia di noti mafiosi?

Se non era un mafioso, e non sembra che lo fosse, per chi lavorava Marcello Dell'Utri e quale è stata la sua effettiva funzione? Incredibilmente, pur essendo la questione non solo giudiziaria, ma
soprattutto storica e sociologica, queste domande sono assenti nei
media come nei salotti.

E'
stato un mediatore, un ambasciatore, un intermediario? Ha avuto un
proprio potere od è sempre stato uno strumento di altri? Quale è stato l'appeal che ha indotto un uomo di primo piano come Silvio Berlusconi a farlo il confidente di una vita ed il fiduciario di un impero?

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