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Questo
blog nasceva due anni fa.
Erano
i tempi di Prodi e del “si può fare”, TPS e l’Italia a
gonfie vele dei “tesoretti”, Veltroni e il Sindaco “di tutti”.
Minima
Moralia nasceva per insofferenza all’indifferenza, come tanti
altri, ma anche perchè è dal 1977 che il PCI e la DC
non raccolgono giovani ed io ero uno di quelli.
Quelli
del ’77 non erano tutti cospiratori e terroristi contro il nostro
paese, contro i propri vicini e amici.
Molti,
i “cani sciolti”, non erano né di Destra né
di Sinistra: volevamo solo un Paese con regole e dignità
simili a quelle del Nord Europa.
Le
statistiche ci raccontano che erano la generazione più
acculturata nella storia del nostro Paese, che ha perso più
“cervelli” verso Nord e verso l’estero, che ha già pagato
al nostro Paese un alto prezzo in vite umane.
A
due anni dalla nascita di questo blog, il conto è,
purtroppo, positivo: Prodi è in Africa, il Tesoretto non c’era e anche il Partito Democratico, oggi, deve confrontarsi con un’innovazione che langue da 30 anni.
Non
che sia stato merito di chi scrive, tutt’altro, dato che avrò
5-6 lettori al massimo, e, ovviamente, nulla di personale, neanche li
conosco, ma il mio primo post li “esortava” a dar spazio a chi arriva
“dopo” e, forse, è finita.
Forse,
alla “veneranda” età di 50 anni, potrò vedere una
“certa” generazione allontanarsi dai troni, dalle poltrone sulle
quali da 30 anni siedono “a nome nostro”.
Eletti
a nome dei tantissimi che hanno votato con riluttanza negli
ultimi 30 anni e di quelli che non hanno proprio votato: un’intera
generazione di “non coinvolti”.
Vanno
via, forse, ma resta l’amaro in bocca di essere figli di un dio
minore, nati 10 anni troppo tardi o troppo presto per poter dire la
propria, per poter dire di aver avuto un’opportunità.
Mi
dispiace che la nascita di un fronte social-liberale, decisamente più
moderno di “falce e martello”, debba passare attraverso
l’abbandono di Veltroni.
E’
anche vero che Uòlter aveva l’età “giusta” per
catalizzare “nuovi apporti”, ma ha accettato l’offerta di Fassino
e dell’apparato, piuttosto che unirsi ai Cacciari & co.,
rendendosi pronto a subentrare (da Sindaco acclamato, solo 12 mesi fa)
al momento della bisogna.
Una
scelta fatale a quanto sembra, peccato, dato che sembra una
brava persona davvero.
Peccato, perchè poteva (potrebbe) ancora farlo.
Fatto
sta che il Paese è “ufficialmente” senza un’opposizione politica organizzata , sale della Democrazia, e che la
“difficoltà” del Partito Democratico è di tutti;
c’è poco da esultare.
Per
certi versi, siamo punto e accapo, con un 30% di Sinistri “uniti nella
lotta” e litigarelli in riunione di partito, un’altrettanta massa
elettorale di variegata “ispirazione cattolica”, un blocco
“socialdemo” al 10% ed altrettanto di “nostalgici” e di
liberal.
Chiaramente,
come 30 anni fa, un 30% di “irriducibili” sta benissimo
all’opposizione, paralizzando il Paese, ma non può governare,
sia perchè non trova abbastanza alleati sia perchè
litiga internamente.
Due
anni fa scrivevo: “Come volevasi dimostrare, l’Italia è
ferma.
L’avverbio
(di nuovo, ancora, come al solito, purtroppo, …) è a scelta
del cittadino. E, come al solito, abbiamo cambiato tutto per non
cambiare nulla.
A
destra e a manca vediamo ultracinquantenni (quando va bene) ancora
assorbiti (ndr. involved) dai postumi della Guerra Fredda, rissosi e
senza soluzioni per chi, come metà degli Italiani, è
nato dopo.
Sarebbe
il caso di passare la mano ai giovani degli Anni ’80. E sarebbe già
accaduto, se ve ne fossero a sufficienza nelle sedi di partito &
co.
Il
fatto è che gran parte degli odierni under50, esclusi fin da
giovani dall’odierno Jurassic Park, si sono dedicati a cose diverse
dalla politica.
Funzionari,
professionisti, imprenditori, creativi, gente comune e tanti
all’estero.
Tanti,
tantissimi italiani che lavorano ormai da 20-30 anni, che conoscono
le problematiche reali e che sanno cosa va fatto per migliorare le
cose.
E
se trascorrono altri 10 anni, passeremo direttamente dal Jurassic
Park a Disneyland e McDonald”.
Non
so come andrà, ma, di sicuro, è finita.
E’
un peccato, dato che “quelli del ’77” volevano un Paese alla pari
con l’Europa, dignitoso e senza troppi “fritti misti”, qualcosa
di funzionante e senza troppo sfarzo, non qualcosa di velleitario da
“primi della classe” e da “leggi più avanzate del mondo”
e neanche da veline, cellulari e macchinoni a go go, manco fossimo
“io Tarzan tu Jane”.
E’
andata in un altro modo, ma adesso (forse) è finita e, nel
bene o nel male, ritornano i nodi non risolti, i dibattiti mai conclusi "grazie" allo stato d’emergenza nazionale causato prima dall’attentato alla Banca dell’Agricoltura, uno degli episodi più oscuri della storia del dopoguerra europeo e, poi, dalle Brigate Rosse, che, ricodiamolo, perseguivano il "tanto peggio, tanto meglio".
La mano passa alla Storia.
P.S.
Questo testo è stato redatto da uno che “c’era” la sera
del 13 gennaio 1977 all’Orientale, quando tutto ebbe inizio e non lo
sapevamo ancora, e che “c’era” quando sono state spente
l’Italsider di Napoli e l’Olivetti di Pozzuoli, mettendo per strada
una città già in ginocchio.
In
memoria di tutti, eccetto gli
assassini, naturalmente.
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