A Napoli, da alcuni giorni, un intero quartiere (100.000 persone?) è completamente isolato dagli stessi cittadini, che impediscono addirittura l’accesso di ambulanze e di pattuglie.
Questa notizia è solo la punta dell’iceberg, ma i media del Settentrione non ne parlano.
Condanne miliardarie ed infamanti in arrivo (forse) per il Governatore della Campania, un disastro ambientale perpetrato in una delle regioni più belle e fertili del mondo, un’emergenza che dura da 14 anni e durerà per almeno altri 4-5, l’accesso a fondi UE senza esito e per giunta con l’infiltrazione delle narcomafie.
Tutto questo mentre il Governo è “in ferie”, con diversi milioni di cittadini che davvero non sapranno a chi votare alla prossima tornata elettorale e con diverse migliaia di giovani antagonisti (ultras, centri sociali, forze nuove) che sta convergendo nell’area.
Ce ne è abbastanza per vedere questa “storia” sulle agenzie internazionali.
E ce ne sarebbe abbastanza per leggere sulla nostra stampa non le dichiarazioni postume della politica “in ferie”, ma i fatti, gli atti dei processi in corso, gli “inciuci” eccetera.
Magari conoscere le cause e magari di questi 14 anni di emergenza si fossero fatte campagna stampa come per Cuffaro o Berlusconi.
Le cause odierne dell’ennesimo “disastro Napoli”, una della più fiorenti città europee all’epoca dell’Unificazione ed ancora terzo polo industriale alla nascita delal Repubblica Italiana?
Lo smantellamento industriale dell’IRI (Cirio, Alfasud, Italsider ecc.), la Riforma del Titolo V della Costituzione “senza paracadute e salvagente”, il ritardo ventennale sulle Aree Metropolitane ed il soffocamento di Napoli e Milano, la contrarietà “tutta comunista” alla richiesta 40ennale di rendere Napoli “porto franco” (duty free) e rilanciarne l’economia con un turismo “alto”, un agri-ambientalismo assoggettato alle logiche del consenso, la pericolosa contiguità, ideologica e de facto, tra consorzi temporanei e narcomafie.
Dunque, leggendo le news europee on-line capita di farsi
un’idea “leggermente diversa” rispetto a quella che si sta strutturando
tra i media italiani, interni.
1-
I cittadini napoletani sono vittime della situazione e sarebbe incauto,
sia per la loro reazione sia per l’opinione pubblica straniera,
risolvere la cosa con “ordine pubblico e corpi speciali”, come qualcuno
chiede.
2- Il nodo del problema non sta “nell’atavica incapacità dei
partenopei a risolvere i propri problemi”, come vorrebbero tanti
razzisti nostrani, ma nell’occupazione della politica locale da parte
della Camorra, come comprovato dallo scioglimento di un’infinità di
consigliature.
3- La questione da risolvere non è a Napoli, ma a
Roma. Sia per le cause (IRI, riforma della Costituzione, Aree
metropolitane, leggi sulle coop e sui consorzi, ecc) sia per le
soluzioni di cui è responsabile sopratutto verso i Napoletani, oltre
che verso il Paese e l’UE.
Cioè, come al solito, dovremmo ricominciare parlare di diritti e
doveri dei cittadini, di costituzione e di rappresentanza del consenso
e, last but not least, di senso dello Stato.
Argomenti fuori luogo e fuori tempo?
Ecco, ad esempio, cosa scrivevano gli Inglesi (riportando i nomi degli intervistati) 6 mesi fa.
The Guardian: “Investigators suspect some local politicians are in the pocket of Camorra organised crime clans … The controls here are zero and they even stuffed waste into the illegal quarries dug into the nearby mountains”
The Independent: “An ecological and health disaster, with serious economic and labour repercussions”
Reuters: “Italy declared a state of emergency for waste in Campania”
E, mentre oggi le nostre agenzie “battono” i commenti di Napolitano e di Dimas, questo è quanto “gira in rete”.
Reuters: “Television pictures showed policemen charging protesters with batons.”
BBC: “The US embassy in Rome has warned American tourists that they may face health risks if they travel to Naples … the rubbish may give off toxic fumes”
Focus: “Die Politik scheint machtlos”
N24: Die Umweltorganisation WWF sprach von einem “Zustand des Bürgerkriegs“.
El Pais: “La incapacidad de la política de crear instalaciones suficientes para la gestión de la basura es debida también, según muchos analistas, a los intereses en el sector de la mafia local, la Camorra”
Liberation:
“Les habitants s’organisent. Barricades, actions en justice pour exiger la fermeture de certaines décharges. Les gens mettent eux-mêmes le feu aux ordures qui s’entassent devant leurs immeubles.”
Le Monde: “Quelque 2.000 tonnes d’ordures se sont accumulées dans les rues de Naples et ses environs ces derniers jours en raison notamment de dysfonctionnements des centres de traitement, un problème récurrent depuis 1994.”
… acculturarmi?
Ehm …nella conca di Pianura ho imparato a camminare quasi 50 anni fa, proprio tra i sentieri che vedete in TV.
Ciao.
E’ una questione di razzismo, tutto qui.
Provate ad immaginare se in qualunque posto del mondo le News riportassero la notizia di 2 milioni di persone abbandonate al degrado, con i Narcos alle porte ed un Governo in ferie.
Minimo minimo arrivavano Amnesty, Greenpace e l’ONU, con un pò di fortuna organizzavano pure un Telethon a volo a volo per raccogliere due lire.
Invece qui si tratta di Napoli.
Ed è ovvio che sia sepolta sotto la monnezza, è naturale che stia nella mani della camorra, è fisiologico che non riesca a darsi un governo.
Tra l’altro i Napoletani “non collaborano”, raccontando le proprie disgrazie al mondo o, peggio, attribuendo le cause dei loro mali all’Italia capitolina.
Il bello è che gli osservatori stranieri, gli europei sono d’accordo con loro, con noi figli disgraziati di una città privata dei mezzi economici e produttivi, costretta a produrre abbigliamento per mezzo mondo negli scantinati asserviti alla Camorra, privata delle infrastrutture portuali minime per un sito del genere, diffamata ai quattro venti dagli stessi scandali che in altre città passano in sordina, emarginata (vedi con il Sindaco Valenzi) quando chiedeva gli stessi diritti delle altre località.
In Italia invece no, l’Italiano scrive ancora di “colera”, “merda di Napoli”, “ignoranti”, “incivili di educazione, di formazione, di abitudine”, eccetera.
Dunque, cari razzisti, se la colpa è dei Napoletani, perchè insistete a volerci con voi “puri Italiani” e non ci date un passaporto solo per noi “mezzi africani”?
Ve lo dice uno che il bisnonno era con Garibaldi, un nonno volontario a 16 anni sul Piave ed un altro che sottrasse, salvandola, un’infrastruttura militare ai Nazi: se non ci volete, lasciateci liberi.
Per piacere.
Se mi permetti hai dimenticato che i nostri telegiornali, e quotidiani, si preoccupano quotidianamente di Sarkozy ed italica fidanzata…
Bel post!!
Buon anno.
Antonio
Acculturati un pochino…
http://guardaminegliocchi.blog.lastampa.it/guardami_negli_occhi/2008/01/chiagn-e-fotte.html