Diesel e virus

11 Dic

Diesel
Agli autotrasportatori, ai camionisti, ai transporter dei corrieri gli voglio bene.

Se c’è gente che non ha interesse ha fare un incidente, quelli sono loro. Qualche volta sono scorretti, si sa, ma guardiamo a noi che facciamo i salti mortali anche con una microcar pur di non stargli dietro …

Sfidano strade da brivido con tempi da lupi, su mezzi pesanti, mentre noi stiamo a vedere i danni al telegiornale, per farci arrivare cibo, benzina, oggetti, denaro e quant’altro.

Molti non hanno alternative al volante, con una terza media spuntata a fatica e 20 anni di guida sulla colonna vertebrale … levatacce alle 2-3 di notte, riposo in cuccetta 3 notti su 7, solitudine, famiglie lontane …

Chi è il ragazzino che sogna, il giovane ventenne che sceglie di mettersi alla guida di un bisonte e fare 4000 km alla settimana, mantenendo tempi e consegne?

Gli autotrasportatori rivendicano una migliore regolamentazione dei costi d’impresa e delle tariffe, lotta agli abusivi, il costo del gasolio, l’aumento dell’indebitamento, gli aumenti dei pedaggi e norme oramai non adeguate.

Così dicono e non me ne meraviglio: praticamente chiedono meno tasse, più regole,  servizi più tangibili.
Dunque non si comprende la chiusura alle loro richieste, dopo la benevolenza verso categorie non proprio efficienti e non proprio vessate.

2 Risposte a “Diesel e virus”

  1. demata dicembre 12, 2007 a 1:06 PM #

    GRANDE FRASE:
    “che non hanno saputo cogliere un’occasione irripetibile, quella di dare una svolta al percorso di un paese”.
    E rilancio.
    Propongo un Monumento al Politico Ignoto: è un’ennesima beffa che noi Italiani ci meritiamo.
    .

  2. Buonsenso dicembre 12, 2007 a 10:26 am #

    Solidarietà ai camionisti che con il coraggio della disperazione si oppongono ad un governo bolscevico, sempre pronto a concedere prebende ed incentivi solo ai paraculi di stato, ai grandi industriali politicamente corretti ed al gregge dei dipendenti allineati e coperti sapientemente guidato dai pastori della triplice.
    In un paese dove la legalità è ormai una barzelletta Prodi, il calabrache, si permette di fare la voce grossa con chi chiede solo di essere messo in condizione di lavorare e guadagnare dignitosamente, senza essere stritolato da un fisco cubano e da costi di esercizio che crescono ogni giorno di più per la gioia di una politica parassita che vive di voto di scambio alimentato con il denaro di quei pochi (sic.) che non accettano di vendere la propria dignità per un tozzo di pane.
    Devo sperare che il giochino subdolo e vigliacco del governo che cerca di mettere il paese contro una categoria perchè non abbassa la testa, possa fallire miseramente così come fallito è questo governo e questa classe dirigente uscita non certo per meriti propri indenne dalle macerie di tangentopoli. Miserrimi politici di seconda fila che non hanno saputo cogliere un’occasione irripetibile, quella di dare una svolta al percorso di un paese che corre incoscente verso il suicidio sociale ed economico.

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