L’insicurezza dipende da chi sei e cosa ti “fa paura”, ma l’Italia com’è? Sicura, pericolosa o cosa?
Facendo qualche confronto, per uno straniero la Germania è sempre la Germania e per un “colletto bianco” le banlieues sono sempre una banlieu. E’ qualcosa che, se hai sufficiente sfortuna, puoi scoprire anche da turista, ma la gente del posto vive in relativa tranquillità.
Viceversa, se scendi sotto casa e puoi essere coinvolto in un crimine, questa è insicurezza. Come anche i vigili che arrivano dopo un’ora o le denunce contro ignoti archiviate.
La sicurezza in Italia per gli Italiani è bassa, se consideriamo le proprietà e le tutele. Basta guardare alla diffusione dei furti nelle abitazioni, delle rapine in esercizi e uffici, e soprattutto l’inutilità delle denunce o la rapida liberazione dei colpevoli.
L’insicurezza per le persone in Italia è causata da fenomeni emergenti e quasi
“esclusivi” del nostro paese: gli stranieri “senza fissa dimora”, le bande di giovani dei ceti medi “del sabato sera”, la tratta di strada delle minorenni dall’Est. A questo aggiungiamo le narcomafie, i 200-500mila uomini armati di cui dispongono e i racket che fanno.
Diversi fenomeni, da noi frequentissimi anche in centro città, all’estero sono tipici solo in località famigerate. Siamo il paese dell’UE con più furti e rapine, immigrati clandestini e rom, sentenze annullate e crimini irrisolti, indulti e proroghe, organizzazioni terroristiche e mafiose, vigili disarmati e regolamenti locali, competenze pubbliche esternalizzate.
Visti da fuori somigliamo un pò al Messico di Traffic, ma essendo del
luogo non ci sembra proprio così: siamo abituati e pensiamo che sia
“democratico” essere così tolleranti verso l’illegalità.
La sicurezza dipende da chi sei e cosa ti “fa paura” e, se sei come Joe Pesci, devi accettare che il tuo mondo sia più caotico e più pericoloso.
O no?
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